Gli appassionati della montagna pare proprio che dovranno rassegnarsi: continuerà il periodo di caldo a Natale e Capodanno, lasciando le nostre vette prive di neve. La morsa dell’alta pressione non lascerà dunque la penisola, continuando a regalare giornate di bel tempo ma anche temperature sopra la media che oramai non ha quasi più senso definire anomale, visti i cambiamenti climatici in atto da tempo, che oltretutto fanno presagire un 2016 che infrangerà ogni record. L’assenza di precipitazioni e le temperature miti comportano inevitabilmente anche un peggioramento della qualità dell’aria, a causa dell’accumulo degli agenti inquinanti negli strati atmosferici più bassi.
Fino al 31 dicembre dunque dovrebbe proseguire su quasi tutto lo Stivale il bel tempo di questi giorni, con qualche timido tentativo da parte delle perturbazioni atlantiche di fare breccia su questo muro di alta pressione: i meteorologi sono abbastanza concordi nel definire questo anticiclone, responsabile del caldo attuale, ‘un mostro di resistenza. Stop oltre che al freddo anche alle piogge atlantiche: al crocevia tra freddo, pioggia e anticiclone siccitoso, il semaforo si è inceppato sul verde in favore di quest’ultimo che non cessa di incombere sul Mediterraneo centrale e sull’Italia, e metà mese oramai è trascorso. Il dato preoccupante è che, secondo le proiezioni, ci sono buone probabilità che la fase anticiclonica-siccitosa persista ben oltre la metà del mese: se le proiezioni verranno confermate, questo dicembre 2015 si candida a essere il più siccitoso degli ultimi 20 anni‘, si legge sul sito de IlMeteo.it. Oltre al problema della siccità, che comporta sofferenza per l’agricoltura e preoccupazione tra i lavoratori del settore turistico montano, questa sorta di cappa farà soffocare le nostre città per lo smog, con le amministrazioni comunali che già adesso si stanno inventando possibili soluzioni per combattere l’inquinamento atmosferico.
Le stesse previsioni vengono confermate dal sito 3B Meteo, il quale afferma che ‘le temperature si manterranno su valori superiori alle medie, specie in montagna, mentre nelle aree nebbiose o interessate da nubi basse il clima si manterrà comunque più freddo ed umido. Non mancheranno comunque forti inversioni termiche, con possibili gelate notturne su pianure e fondovalle alpini fino al primi mattino‘. Il freddo dovrebbe giungere all’inizio del 2016, ma il condizionale è più che mai d’obbligo per le previsioni nel lungo periodo: c’è già chi teme che i capricci del meteo faranno scontare agli italiani questo clima mite di dicembre portando con sé nel nuovo anno piogge torrenziali e violente grandinate, con il consueto corollario di danni al territorio. Per il momento la sola certezza è che gli appassionati dovranno riporre sci e scarponi nell’armadio: queste feste natalizie saranno caratterizzate da assenza di neve.