Il caldo record che sta caratterizzando la nostra penisola da settimane sta creando, come ormai tutti sanno, non pochi problemi. Tra questi vi è anche il possibile incremento del rischio di mortalità.
L’Italia infatti si classifica come uno dei paesi caratterizzati dal maggior aumento delle temperature. Già nel 2020 si registrò un incremento pari a +1,54 gradi centigradi, classificandosi come il Paese con l’incremento di temperatura maggiore rispetto al resto d’Europa, prendendo come metro di valutazione la temperatura media del periodo tra il 1961 e il 1990.
Tutto ciò comporta un aumento della media dei decessi, proprio come accadde nel 2020 o ancora nel 2003.
Dunque questo caldo anomalo è un fenomeno molto preoccupante, in quanto si avvicina sempre di più a temperature da record raggiunte in Italia circa due decenni fa. Il che fa sì che anche il tasso di mortalità possa uguagliarsi a quello del 2003, anno in cui fu raggiunto un vero e proprio record di decessi.
Questo avviene principalmente perché il calore intenso comporta un gran numero di problematiche per la salute umana. A partire dal verificarsi di calamità naturali causate dalle temperature elevate, tra cui incendi, inondazioni o anche frane. Ma non solo, il caldo intenso aumenta anche i problemi cardiovascolari e respiratori.
Inoltre il prolungamento di queste temperature, comporta l’aumento della diffusione di malattie trasmesse dalle zanzare, come per esempio il virus West Nile.
Non è finita qua, perché a quanto pare il caldo da record incide anche sulla salute mentale. Infatti, secondo uno studio condotto nella città di Bologna, per ogni grado al di sopra dei 24, aumenta del 5,5% la mortalità dei pazienti che fanno uso dei servizi per la salute mentale.
Dunque il caldo da record di questi ultimi periodi preoccupa tanto, soprattutto gli esperti che ormai da anni tentano di allertare la popolazione.
Per esempio Walter Ricciardi, professore di igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha affermato che questo caldo sta comportando migliaia e migliaia di decessi in tutto il mondo e che dunque l’Italia come il resto del mondo “non ha molto tempo per intervenire”.
In effetti, il dossier “Il cambiamento climatico in Italia”, presentato dall’Italian Institute for Planetary Health, ha riportato proprio il fatto che già nel 2020 la nostra penisola fu uno tra i Paesi europei maggiormente esposti all’aumento di temperatura.
L’Italia infatti è stata considerata un hot-spot climatico, ossia un’area in cui continua ad aumentare la media della sua temperatura più velocemente della media globale.
Infine il dottore Walter Ricciardi ha affermato che attualmente abbiamo circa 10 anni per far sì che tutta questa situazione non diventi la normalità. Esprime poi la sua preoccupazione consistente nel fatto che con una campagna elettorale alle porte questi temi fondamentali possano essere nuovamente cancellati dall’agenda politica.
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