La tregua dall’afa è stata breve: dall’inizio di questa settimana infatti l’Italia è stata di nuovo travolta dal caldo torrido a causa dell’anticiclone africano che è giunto sulla penisola dopo Flegetonte. Le temperature aumenteranno fino a sfiorare i 40 gradi, e in particolare tra mercoledì 15 e venerdì 17 luglio si registreranno i picchi massimi di umidità, che stanno facendo entrare questa estate 2015 nel Guinness dei Primati. Il caldo record non abbandonerà l’Italia almeno fino alla fine di questa settimana, e il ministero della Salute ha indicato le città da bollino rosso, allertando gli organismi preposti circa i possibili disagi che potrebbe avvertire la popolazione, soprattutto le persone più fragili, ovvero anziani, bambini e malati cronici.
Pianura Padana e zone interne del centro-sud le zone più colpite dall’afa, mentre sulle coste si dovrebbe respirare un po’ di più, fermo restando che le temperature saranno alte ovunque. In particolare mercoledì 15 le città da bollino rosso, quelle dove le ondate di calore potrebbero mettere a rischio la salute anche delle persone sane, sono Bolzano, Bologna, Brescia, Campobasso, Firenze, Latina, Palermo, Perugia, Roma e Torino, a cui vanno aggiunte quelle da bollino arancione, quindi con maggiore incidenza del caldo per le persone a rischio, ovvero Bari, Civitavecchia, Frosinone, Genova, Messina, Milano, Pescara, Rieti, Trieste, Verona e Viterbo. Le temperature percepite saranno ben oltre i 36-37 previsti a causa della forte concentrazione di umidità, mentre la giornata più critica potrebbe risultare venerdì, con temperature fino a 39 gradi nelle aree interne del Paese.
La canicola sarà solo parzialmente smorzata lungo le coste, dove un minimo di ventilazione pare garantita, ma l’afa sarà comunque la protagonista assoluta di questa seconda settimana di luglio: afa che tornerà a farsi sentire con forza anche nei grandi centri urbani e non risparmierà nemmeno le notti, con tutti gli ovvi problemi legati al riposo. Secondo gli esperti ‘in particolare sulle pianure del Nord e lungo le coste le temperature minime non scenderanno al di sotto dei 24-26 gradi, incrementando così il disagio fisico dovuto agli elevati tassi di umidità presenti nell’aria‘. Cosa succederà dopo questa seconda ondata di calore? Le previsioni più a lungo termine sono a maggior rischio di incertezza, ma i meteorologi non escludono che possa verificarsi un brusco calo termico con fenomeni di maltempo simili a quelli che hanno flagellato il Veneto la scorsa settimana. Non resta che attendere i prossimi giorni per avere informazioni più precise su ciò che ci aspetta nella seconda metà del mese.