Cambiano le indicazioni e le modalità d’uso di Facebook che si adegua al Gdpr ossia al regolamento europeo sulla privacy che sarà ufficiale ed entrerà in vigore il prossimo 25 maggio. Questa novità riguarderà la fetta cospicua di utenti con età compresa tra 13 e 15 anni, che avranno azioni molto limitate sul social network, per tutto il resto dovranno passare dall’avallo di genitori.
Che cosa cambia, in soldoni? Che la piattaforma sarà meno aperta in ogni sua funzionalità e personalizzazione oltre che con meno pubblicità (e, di conseguenza, con una raccolta più limitata delle informazioni legate agli utenti stessi). Tuttavia, il sistema di verifica della natura genitoriale è da migliorare visto che lascia aperte lacune e dimostra una certa qual superficialità. Approfondiamo la questione.
Il Gdpr, ossia il regolamento europeo sulla privacy, entrerà dunque in vigore il 25 maggio e Facebook ha anticipato un po’ i tempi adottando già le nuove indicazioni d’uso in molti paesi dell’Unione Europea. Prima di scendere più nello specifico, la grande novità è che l’utilizzo della piattaforma sarà più limitato per quanto riguarda l’indipendenza e la libertà di personalizzazione, che dipenderà ora in modo molto più profondo dal necessario sì dei genitori o dei tutori. E sarà molto di più che un semplice uso ridotto degli strumenti pubblicitari e una disattivazione del riconoscimento facciale (funzione peraltro già bloccata per tutti gli utenti europei), vediamo ogni voce ritoccata. Come antipasto, ecco come Facebook raccoglie i nostri dati.
Facebook e Gdpr: il comunicato ufficiale
La stessa Facebook ha comunicato ufficialmente l’adeguamento alle nuove regolamentazioni con un post sul blog ufficiale nel quale si può leggere che «Nel corso di quest’anno presenteremo un nuovo centro globale di risorse online dedicato ai ragazzi e faremo più educazione per rispondere alle loro domande più comuni sulla privacy». Viene spiegato che «Quando il Gdpr è stato finalizzato, ci siamo resi conto che si trattava di un’opportunità per investire ancora di più nella privacy. E ci sono infatti anche altre novità». Quali? Gli utenti di Facebook potranno finalmente decidere se condividere o meno con i partner pubblicitari le informazioni condivise e potranno mettere un blocco all’accesso (o meglio cancellare) quelle sulle preferenze politiche e religiose.
Facebook e le regolamentazioni in ambito pubblicitario
Spesso si pensa che su Facebook le pubblicità siano un ambito quasi indifferente se non assente. Ma il social network non guadagna grazie ai banner come buona parte della rete, quanto sulla raccolta delle informazioni. Pensateci bene: il social network vede oltre un abitante su sette del mondo iscritto e una grande percentuale condivide in tempo reale opinioni, preferenze di qualsiasi genere, risposte a sondaggi o quiz e così via. Un patrimonio preziosissimo che si traduce in valanghe di dollari. Ma tutto questo può essere sfruttato in modo subdolo, come nel caso di Cambridge Analytica e c’era bisogno di un maggiore ordine, pulizia e trasparenza.
«Le inserzioni sulla piattaforma sono più rilevanti quando usiamo i dati dei partner pubblicitari, come siti e applicazioni che utilizzano strumenti di business come il nostro pulsante “Mi piace”. Chiederemo alle persone di rivedere le informazioni su questo tipo di pubblicità e di scegliere se vogliono o meno che noi usiamo i dati dei partner per mostrare loro le inserzioni pubblicitarie», dice Facebook che invierà un nuovo “contratto” che si dovrà accettare e, consigliamo, leggere in ogni suo particolare con la rinnovata Normativa sui dati e le Condizioni d’uso.
Facebook e i ragazzini 13-15 anni
Grandi novità, come anticipato, anche per l’ambito dei ragazzini di età compresa tra 13 e 15 anni, come richiesto sempre dal Gdpr dell’Unione Europea. Se questi utenti hanno già indicato le informazioni su religione, politica e preferenze sessuali dovranno rimuoverle oppure richiedere il consenso dei genitori per condividerle. Stesso discorso per la possibilità che i contenitori pubblicitari raccolgano dati. Rimane un po’ di dubbio sull’efficacia di questo sistema visto che basta che si indichi un utente, anche un amico maggiorenne, come genitore e questo faccia un tap su touch o un clic su computer per dire che il proprio “figlio” possa o non possa fare qualcosa. Sarebbe più opportuna una verifica più efficace dell’effettivo grado famigliare.
Facebook, come gestire i dati personali
Come gestire i propri dati personali su Facebook? Per informazioni come quelle sulle preferenze politiche, religiose e di relazione famigliare o sentimentale, il consiglio è quello di essere molto parchi e oculati perché tutto può essere dato in pasto ai raccoglitori di dati. Tuttavia, avremo presto la possibilità di scegliere se continuare o meno a lasciar condividere queste info. Per tutto il resto, vi rimandiamo alla nostra guida per rendere sicuro il proprio account di Facebook.