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[Credit Photo: Nasa]
Ne sentiamo parlare spesso sui mezzi di informazione, allarmano gli scienziati e gettano preoccupazione anche nel mondo della politica internazionale: parliamo dei cambiamenti climatici, quei mutamenti che stanno trasformando nel profondo la vita degli abitanti della Terra, sia in termini più evidenti che in maniera più sotterranea ma altrettanto determinante. Cosa sta succedendo? In realtà nel corso dei millenni di variazioni del clima ne sono avvenute molteplici, per influenze interne ed esterne al pianeta, ma oggi più che mai è l’impatto delle attività umane a caratterizzare il cambiamento climatico in termini negativi, degradando la vivibilità per tutte le biodiversità presenti sulla Terra, uomini compresi.
Gli scienziati hanno anche coniato un nuovo termine, Antropocene, per indicare questa era moderna in cui la presenza invasiva dell’uomo influenza la vita di altre creature e del clima stesso. Proviamo a vedere più da vicino cause ed effetti dei cambiamenti climatici in atto.
Cambiamento climatico: le cause
Come abbiamo precedentemente accennato, vi sono fattori esogeni ed endogeni che generano il cambiamento climatico nel corso del tempo: tra le influenze esterne vi sono l’attività solare, le variazioni orbitali e il possibile impatto di meteoriti, mentre tra quelle interne in passato la scienza ha scoperto il potere della deriva dei continenti e delle correnti oceaniche in tali mutamenti. Ma la presenza sempre più massiccia dell’uomo rappresenta il più recente e pervasivo dei fattori che influenzano l’ambiente: dallo sviluppo agricolo e conseguente deforestazione fino alle grandi emissioni di CO2 nell’atmosfera derivanti dalle attività industriali e dagli scarichi dei mezzi di trasporto, queste attività umane hanno prodotto quello che viene comunemente definito surriscaldamento globale, per cui si assiste ad un innalzamento della temperatura media del pianeta, anche a causa del buco dell’ozono che funge da filtro dai raggi solari nell’atmosfera terrestre. Con il trascorrere degli anni, sono sempre di più gli scienziati che ritengono preponderante le attività dell’uomo nel generare i cambiamenti climatici in atto nel pianeta, mentre soltanto una minoranza di luminari ritiene sopravvalutato il contributo umano nel naturale e inevitabile fenomeno di alternanza tra periodi di riscaldamento e raffreddamento del clima della Terra.
Scioglimento dei ghiacci
Quali sono invece le conseguenze dei cambiamenti climatici? Partiamo nella nostra disamina dallo scioglimento dei ghiacci, che vede soprattutto protagonista in negativo l’Artico, con una diminuzione costante e progressiva della propria superficie. Oltre ad essere una preziosa riserva di acqua e svolgere un ruolo preponderante nell’equilibrio termico, i due Poli, sciogliendosi a causa del riscaldamento globale, provocano l’innalzamento dei mari, che secondo le ipotesi scientifiche più catastrofiste potrebbero arrivare a sommergere le città costiere in un prossimo futuro. Questi mari sempre più caldi hanno una forte incidenza sui pesci e le altre creature marine, causano alluvioni ed aumentano anche l’erosione delle zone costiere.
Condizioni meteo
C’era una volta un vecchio adagio, divenuto poi luogo comune, secondo cui ‘non esistono più le mezze stagioni’. Ma la situazione meteorologica del pianeta oggi sembra corrispondere drammaticamente a quel desueto aforisma: si assiste infatti ad un’alternanza radicale tra periodi molto caldi e bruschi cali di temperature, una ‘tropicalizzazione’ del clima anche lì dove vigevano fasce ben più temperate. Questo comporta il generale impazzimento di cui sentiamo quotidianamente quando si parla di previsioni meteo, con inverni sempre più caldi, con scarsità di precipitazioni e neve anche ad alte quote, ed estati in cui non mancano forti e violente precipitazioni in alternanza alle ondate di calore. I cambiamenti climatici portano con sé alluvioni, cicloni e uragani che contribuiscono al dissesto idro-geologico a causa dell’aria più calda e umida (GUARDA LE PREVISIONI PER L’ESTATE 2016), e contestualmente avanza la desertificazione in molte aree della Terra.
Conseguenze per l’uomo
Da tutto ciò ne deriva un effetto a catena che pregiudica la quotidianità di tutti gli esseri viventi: tanto le zone più urbane quanto i Paesi in via di sviluppo non sono in grado di affrontare le conseguenze climatiche, dagli incendi boschivi alle già citate alluvioni, catastrofi naturali che generano inevitabilmente vittime, con costi umani e sociali altissimi. A soffrire sono soprattutto i Paesi più poveri, giacché le loro popolazioni dipendono fortemente dal loro habitat naturale, e non dispongono di sufficienti risorse per far fronte ai cambiamenti climatici. E poi ci sono le conseguenze sulla salute umana: gli esperti registrano un aumento nel numero di decessi dovuti al calore o per il freddo, ma sono state osservati anche mutamenti nella distribuzione di determinate patologie trasmesse dall’acqua e dai vettori di malattie. E l’incidenza futura vede anche neonati più piccoli e leggeri a seguito dell’esposizione ai cambiamenti climatici.
Mutamento climatico e biodiversità
Non va certo meglio alle altre creature della Terra, agli esemplari di flora e fauna: dai pini marittimi al leopardo delle nevi, si moltiplicano gli allarmi della comunità scientifica per le specie a rischio estinzione a causa dei mutamenti climatici, che comportano una perdita progressiva del loro habitat naturale. Alcuni animali sono spinti a migrazioni forzate, come accade ad alcune specie di pesci che hanno cercato temperature oceaniche più consone alle loro abitudini, altri si stanno già adattando al nuovo clima, e lo stesso accade a diverse specie di piante: è la straordinaria forza della Natura che si adatta ai cambiamenti, non senza sacrifici e mutazioni genetiche, come ci racconta l’evoluzione delle specie dal tempo dei dinosauri e dei primi mammiferi fino ad oggi. Ma il prezzo da pagare per questo adattamento sarebbe altissimo, con il rischio che molte specie selvatiche, sia per la flora che per la fauna, possano sparire per sempre dalla Terra.