Si sente molto parlare di cambiamento climatico senza davvero capire la situazione, ora spunta uno studio degli esperti dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il cambiamento del clima è già realtà e sta cambiando la società in diverse zone del globo, tutta via gli impatti sono diversi in base alle aree.
Lo abbiamo visto molto bene, l’estate appena trascorsa è stata davvero terribile e molto estrema, infatti già da maggio le temperature sono arrivata a toccare punte altissime, decisamente fuori dalla media stagionale.
Questa condizione ha interessato anche i mesi successivi determinando una delle estati più torride di sempre in cui i Comuni italiani hanno preso diverse misure per cercare di risparmiare quanta più acqua possibile.
Il livello del Po è sceso sotto i livelli minimi e questo non si verificava da 90 anni ma gli effetti del caldo sono stati anche più disastrosi, basti pensare allo scioglimento del ghiacciaio sulla Marmolada avvenuto a luglio in cui hanno perso la vita molti escursionisti.
Ora stiamo assistendo a una situazione contraria, infatti il clima continua a creare danni ma nel senso opposto portando forti alluvioni e piogge torrenziali che spazzano via tutto, sradicano alberi e pali, trascinano via automobili, allagano case facendo esondare i fiumi ma soprattutto, causano tantissime vittime.
Questi sono i principali effetti del cambiamento climatico in corso e sono sotto gli occhi di tutti ma ora uno studio appena pubblicato ci da’ qualche delucidazione in merito.
La ricerca è curata dagli esperti dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna e di EMbeDS, dipartimento di eccellenza della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
In questo studio si evince come il cambiamento del clima sta cambiando le società, in particolare la siccità e le precipitazioni di cui abbiamo accennato ora, sono dannose specialmente per le persone più povere.
Prendendo in esame i dati sulle variabili climatiche e di disuguaglianza di reddito in oltre 100 Paesi, lo studio dimostra che le precipitazioni estreme hanno aumentato le disuguaglianze di reddito.
“gli impatti del cambiamento climatico sono più forti nei paesi che basano la maggior parte della loro economia sulla produzione agricola, rispetto ai luoghi più sviluppati”.
Il motivo è chiaro: sia la siccità che le piogge troppo intense danneggiano i raccolti e quindi l’economia. Queste zone sono popolate da persone meno abbienti che lavorano proprio nel settore primario e la loro sussistenza dipende dalle piogge.
Elisa Palagi è una delle autrici della ricerca e in merito a questa ha sottolineato come le economie più esposte a questi shock climatici sono anche quelle in cui i livelli di disuguaglianza sono molto elevati.
Lo studio ha portato alla luce un dato allarmante, ovvero circa l’86% della popolazione mondiale diventerà più povera per fattori legati al cambiamento climatico.
Matteo Coronese è un altro autore della ricerca e ha commentato dicendo
“le nostre poiezioni hanno dimostrato che le disparità di reddito aumenteranno. Nel peggiore degli scenari, i Paesi che dipendono per lo più dal settore agricolo vedranno un aumento del 45% della disuguaglianza di reddito, esclusivamente come conseguenza di anomalie di precipitazione. Se consideriamo anche le anomalie di temperatura, l’aumento atteso arriva al 78%”.
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