L’Agenda 2030 raccoglie gli obiettivi firmati dai Paesi dell’Onu, relativi allo sviluppo umano generale.
In questa sono prefissati anche diversi propositi ambientali per contrastare il cambiamento climatico al quale stiamo assistendo e che ha conseguenze disastrose sul pianeta e sulla vita umana nei prossimi anni. Oltre alla transizione energetica ci sono altri argomenti importanti per la lotta contro il climate change, vediamoli insieme.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, firmato nel 2015 dai 193 Paesi che fanno parte dell’Onu. Contiene 169 obiettivi e si prefigge l’importante traguardo di guidare il mondo sulla strada da percorrere nei prossimi 15 anni.
Infatti, i target dovranno essere raggiunto nel 2030 e parliamo di temi molto importanti come la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame nel mondo e appunto il contrasto al cambiamento climatico.
Questi obiettivi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui, nessuno escluso, per andare insieme verso un futuro sostenibile e migliore sotto tanti punti di vista.
Il programma per lo Sviluppo Sostenibile è stato firmato ormai quasi 10 anni fa in un periodo in cui il cambiamento climatico non era così allarmante ma proprio questo ci fa capire che siamo lontani dal raggiungere gli obiettivi prefissati.
Questi sono 17 e toccano le più importanti criticità a livello mondiale, con lo scopo di portare tutte le persone sullo stesso livello come esseri umani, migliorare le politiche lavorative e salvare l’ambiente che sta sempre di più decadendo e ci da segnali preoccupanti che purtroppo per tanto tempo abbiamo ignorato, si guardi ad esempio ai recenti fenomeni estremi come le alluvioni e le frane.
L’Agenda 2030 nasce con lo scopo di riprendere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, una programma simile che ha preceduto questo. Anche in quel caso si trattava di questioni per lo sviluppo globale, temi che toccano tutti i Paesi.
Chiamati a impegnarsi non sono solo i governi ma anche le imprese e i singoli cittadini, infatti l’obiettivo principale è quello di sensibilizzare per affrontare con misure concrete le sfide a livello ambientale e istituzionale.
Tutti i temi affrontati nell’Agenda 2030 sono di vitale importanza ma ce ne sono alcuni che hanno un peso specifico superiore, come la tutela dell’ambiente, tema ostico in alcuni Paesi più che in altri ma comunque problema generale un po’ dappertutto.
I 17 punti si dividono in 169 target e fra questi ci sono: il proposito di rendere le città inclusive e sostenibili, conservare i mari, salvaguardare l’ecosistema terrestre, garantire modelli di produzione sostenibili, promuovere azioni per combattere il cambiamento climatico.
A livello generale possiamo dire che siamo lontani e la situazione non è positiva, per il secondo anno consecutivo infatti non ci sono miglioramenti, anzi l’indice è addirittura calato rispetto al 2021.
Sicuramente le condizioni di povertà estrema in diversi Paesi del Mondo giocano un ruolo importante, ma anche la guerra in Ucraina e l’emergenza sanitaria legata al Covid 19. Questi temi toccano anche l’ambiente e dal report annuale dell’anno scorso è emerso che la maggior parte delle zone umide del pianeta è scomparsa e continuiamo ad avere perdite di biodiversità.
Una piccola buona notizia arriva dal settore energetico, infatti gli investimenti in materia di fonti green, quindi rinnovabili, sono aumentati nonostante le turbolenze internazionali. Però non è sufficiente, mancano 7 anni alla data prefissata dall’Agenda ed è necessario maggiore impegno da parte dei Paesi firmatari dell’accordo.
Da tempo l’Onu denuncia i danni del cambiamento climatico, causati da un aumento incontrollato delle emissioni di gas serra negli ultimi secoli. Per questo motivo è nato l‘accordo di Parigi nel 2015 per contenere l’aumento della temperatura terrestre a 1,5 gradi e la famosa Agenda di cui abbiamo parlato, sempre nel medesimo anno.
È vero che i governi sono chiamati a impegnarsi ma anche i singoli cittadini possono fare la loro parte.
Le conseguenze del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti: siccità, alluvioni e scioglimento dei ghiacciai sono solo una minima parte, quella maggiormente visibile. Il cambiamento climatico è una variazione a lungo termine della temperatura e della tendenza meteorologica di un determinato luogo. Ci sono tante ragioni, come le attività delle fabbriche, i trasporti non proprio green, il riscaldamento delle case, insomma tutto quello che rilascia anidride carbonica nell’aria. Questo gas intrappola il calore del sole e da qui deriva l’aumento termico.
L’impatto è devastante ovunque e i fenomeni atmosferici estremi ormai non sono più una novità ma bisogna cambiare questo andamento, anche scegliere di muoversi in auto elettrica o acquistare elettrodomestici ad alta efficienza energetica sono comportamenti responsabili che possono fare la differenza.
Se il mondo continua in questa direzione lo scenario immaginato anni fa potrebbe diventare realtà, ovvero inondazioni e precipitazioni estreme in Europa e Regno Unito, siccità in Africa e Medio Oriente, scomparsa di città lagunari come Venezia ma anche delle grandi isole del Pacifico.
Le risorse scompaiono sotto i nostri occhi e c’è bisogno di azioni concrete da parte dei governi, riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati nell’Agenda? Il monito è chiaro: salvare il pianeta prima che sia troppo tardi.
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