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Sono stati liberati i due sacerdoti di Vicenza e la suora canadese che erano stati rapiti da uomini armati nella notte fra il quattro e il cinque aprile nel nord del Camerun, nella diocesi di Maroua. Don Marta e don Allegri, insieme a suor Bussiére, erano stati presi in ostaggio da uomini armati nelle loro abitazioni. I due religiosi faranno ritorno in Italia questa sera stessa, come ha annunciato su Twitter il premier Matteo Renzi.
Don Giampaolo e Don Gianantonio saranno #acasa stanotte. Bentornati e un abbraccio alle loro comunità e ai loro amici
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 1 Giugno 2014
La notizia della liberazione è stata resa nota da una fonte del Vaticano, confermata dalla diocesi di Vicenza, e la Farnesina ha confermato. Il ministero degli Esteri era in contatto con l’ambasciata italiana a Yaoundé. Don Marta e don Allegri, insieme a suor Bussiére, che erano stati presi in ostaggio ad aprile da uomini armati nelle loro abitazioni a Maroua, sono stati liberati.
Una grande gioia la liberazione dei due sacerdoti italiani. Grazie a chi col proprio lavoro lo ha reso possibile https://t.co/FfysF12ebD
— Federica Mogherini (@FedericaMog) 1 Giugno 2014
Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri erano stati prelevati nella notte assieme alla suora canadese. I sequestratori probabilmente erano miliziani di Boko Haram sconfinati dalla Nigeria. Il vescovo di Vicenza ha commentato a caldo la notizia del sequestro dei religiosi originari di Vicenza: “Situazione complicata, preghiamo per i confratelli.
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Del rapimento dei sacerdoti italiani, avvenuto durante la notte tra venerdì 4 e sabato 5 aprile, parla una fonte della diocesi di Vicenza, secondo la quale due gruppi di armati arrivati a bordo di auto hanno fatto irruzione intorno alle due (ora locale) nelle case dei sacerdoti e della suora, hanno rovistato in mezzo alle cose, mettendo tutto in disordine, ma non avrebbero preso altro, hanno solo portato via i tre religiosi.
La Farnesina ha successivamente confermato il sequestro. Il ministero degli Esteri ha immediatamente attivato l’Unità di Crisi e l’ambasciata italiana a Yaoundè e chiesto il massimo riserbo per facilitarne il lavoro.
La situazione è risultata subito complicata, come affermato dall vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol, interpellato dall’Adnkronos, che non ha nascosto la sua preoccupazione e ha invitato tutti a “pregare per i confratelli rapiti“. Lo scorso gennaio il vescovo si era recato in visita nella Diocesi di Maroua, dove i due sacerdoti rapiti guidano a Tchere una delle due popolose parrocchie affidate ai sacerdoti della Diocesi vicentina (l’altra è quella di Loulou, affidata a don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi). Il presule vicentino invita alla prudenza: “non complichiamo i problemi“.
La Diocesi di Vicenza è attiva a Maroua da oltre 25 anni. Uno dei sacerdoti rapiti è in Camerun da oltre sei anni, l’altro era arrivato lì un anno fa. La fonte della diocesi di Vicenza non esclude che i sequestratori possano essere terroristi islamici di Boko Haram, attivi nel nord della Nigeria, che hanno sconfinato in Camerun. Come era accaduto nel caso del prete francese Georges Vandenbeusch, rapito nella stessa regione nel novembre del 2013 e tenuto in prigionia in Nigeria prima di essere liberato tre mesi dopo.
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