Andrea Camilleri non le manda a dire alla classe politica di oggi. Nel corso della “Serata Camilleri” nell’ambito del Festival della Strada degli Scrittori, anticipata con un video sul sito del Corriere della Sera, parlando dalla sua casa romana agli alunni del liceo di Agrigento dove si diplomò, il papà del commissario Montalbano si scaglia contro Matteo Renzi, il Movimento 5 Stelle e in generale contro tutta la politica di oggi. “Non credete ai Renzi o ai CinqueStelle” perché “sono già cadaveri, già fuori dalla vostra storia e dal vostro avvenire. Teneteli lontani dal vostro avvenire. Fatevelo voi“, esorta lo scrittore.
L’incontro video con gli alunni del liceo Empedocle di Agrigento conferma il pessimismo del più noto (e amato) scrittore italiano vivente nei confronti dell’attuale situazione politica.
Nel rispondere alla prima domanda sul suo rapporto con i partiti di oggi, Camilleri entra subito nel vivo del discorso, facendo un paragone con la classe politica della sua gioventù. “Mai votata la DC. Io ho sempre votato per il Partito comunista che, bene o male, aveva il rispetto delle istituzioni“, dice lo scrittore.
“Noi oggi non solo non abbiamo nessun rispetto per le istituzioni ma abbiamo gente che ha degradato il lavoro, che è ciò che dà dignità agli uomini. Ci si domanda che senso abbia l’articolo 1 della Costituzione, ‘L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro’, cioè su una cosa che non è più un valore. La verità è che i primi a non considerarla sono i partiti della sinistra, del cosiddetto centrosinistra“, afferma Camilleri.
Il pessimismo dello scrittore è palese. “Io sono scoraggiato“, conferma agli studenti. “Ho sempre ritenuto che votare fosse un dovere oltre che un diritto, ma alle ultime elezioni comunali a Roma non sono andato a votare“.
“Sono andato però a votare al referendum. La politica oggi è diventata quasi un sinonimo di disonestà. Invece la politica è una cosa altissima. Ricordatevi Pericle e il discorso sulla democrazia“, esorta lo scrittore. “Il lavoro e la politica devono essere riformati e voi giovani siete in condizioni di farlo“.
Camilleri ricorda di avere sempre creduto alla politica, di aver vissuto “l’entusiasmo del 1945, del 1947 per rifare l’Italia. Ci siamo riusciti, e poi? Poi io consegno a mia pronipote e a voi un futuro assolutamente incerto e oscuro e sento davvero questo come un peso o un fallimento che mi porto nella tomba“.
Il suo però è uno sprone ai giovani, a “partecipare alla vita politica con la incorruttibilità della giovinezza” e a non mollare. “È facile cadere nel populismo e nell’antipolitica che però non risolve nulla. Il populismo è la fiammata di un mattino. Noi siamo aut. Non crediate che i Renzi o i 5 Stelle siano dentro la vostra storia, sono già cadaveri, già fuori dalla vostra storia e dal vostro avvenire. Teneteli lontani dal vostro avvenire. Fatevelo voi“.
Già qualche giorno prima, intervenendo alla trasmissione di Bianca Berlinguer Carta Bianca, Camilleri si era scagliato contro il populismo e i mali della politica di oggi. “Il voltagabbanismo, di sicuro è una costante che negli ultimi tempi non riguarda il voltar gabbana dei singoli deputati e senatori, ma è un curioso fenomeno per cui interi partiti voltano gabbana. Adesso c’è un voltagabbanismo di massa“, disse, ammettendo di avere “moltissima paura perché il populismo è una sorta di eccitamento a vuoto, un’estasi verso il basso. Fare populismo è facilissimo, è il fare le cose che è difficilissimo“.
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