Utilizzavano i bambini per confezionare le dosi di cocaina, hashish e marijuana o per consegnarle ai pusher. Il clan Elia si serviva di minori per attività illecite legate al traffico degli stupefacenti: è ciò che è emerso dalle indagini dei Carabinieri di Napoli, coordinati dalla Dda, che oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per 45 figure del clan.
Fermate anche 17 donne, alcune delle quali gestivano le piazze di spaccio; 4 i minorenni maggiori di 14 anni, quindi imputabili. Si aggiunge a loro anche una bambina di 8 anni, che aveva il compito di confezionare in casa le dosi di cocaina e un ragazzino di 12 anni, che aveva l’incarico di consegnare lo stupefacente in strada. I loro nomi sono stati segnalati al tribunale minorile.
Le 45 persone fermate, sono accusate di diversi reati: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di droga, estorsione e detenzione e porto illegale di armi.
Grazie a questa operazione gli investigatori sono riusciti a ricostruire la struttura del clan camorristico degli Elia e a sgominarne i vertici, che controllavano il traffico di droga, e gestivano le estorsioni nella zona del centro di Napoli, tra piazza del Plebiscito e via Santa Lucia, nelle immediate vicinanze del Lungomare, del borgo dei marinari e di via Partenope.
Il clan imponeva il pizzo ai commercianti della zona, tra le vittime anche un noto ristoratore, costretto a fare regalie di vario genere ai capi dell’organizzazione criminale; ma anche ai gestori delle piazze dello spaccio.