Ieri è partita la campagna vaccinale anti-Covid in tutta l’Unione Europea, Italia compresa, dove sono giunte le prime 9.750 dosi. Il Vaccine-day si è tenuto all’ospedale Spallanzani di Roma e i primi a ricevere il vaccino sono stati la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Inizierà invece oggi la distribuzione ufficiale, non senza polemiche per il quantitativo diverso di dosi inviato nei vari paesi, che però è proporzionale in base alla popolazione e si basa sul totale di 300 milioni ordinato alla Biontech-Pfizer. Infatti, in Italia dovrebbero arrivare tra i 420 e i 470 mila i vaccini alla settimana per 60 milioni di abitanti, secondo i più critici troppo poche rispetto alla Germania, che però conta 83 milioni di abitanti, dove per il primo giorno ne sono stati distribuiti 11 mila e in questa settimana dovrebbero arrivarne quasi 2 milioni.
Il ministero della Sanità ha voluto specificare che in base ai calcoli dell’Eurostat, all’Italia spetta il 13,46% di ogni fornitura, ovvero a 26.92 milioni di dosi, di cui 8.794 arriveranno del primo trimestre. Il ministro Speranza ha inoltre aggiunto che alla fine della campagna vaccinale prevista per il 2022, l’Italia avrà ricevuto 202 milioni di dosi.
Data la delicatezza dell’argomento e le tante notizie imprecise che circolano, l’Istituto Superiore di Sanità ha addirittura pubblicato una serie di Faq per smentire tutte le fake news in merito.
Intervistato da la Stampa, il ministro Speranza ha parlato delle previsioni e dei punti del piano vaccinale.
“Soddisfatto e anche orgoglioso” dell’inizio della campagna, ha però rimarcato la necessità di continuare a fare dei sacrifici e mantenere le norme restrittive e la divisone in fasce del paese.
Nel primo trimestre l’Italia dovrebbe ricevere 8.7 milioni di dosi prodotte da Pfizer e 1.3 milioni prodotte da Moderna per un totale di 10 milioni, che si traduce in 5 milioni di vaccinati (per il richiamo servono due dosi a persona). Ma la previsione generale è assolutamente positiva: “se arriva subito al traguardo anche AstraZeneca (che potrebbe essere approvato già il 31/12), entro il primo trimestre si aggiungeranno altri 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Risultato finale: noi già dal primo aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico“.
La Fase Due avrà invece come obiettivo il raggiungimento di quota 40 milioni di vaccinati, il che corrisponderebbe alla tanto agognata immunità di gregge.
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