Maria Erminia Maglio è una ragazza di Avellino con una laurea in produzione animale con 110 e lode, un dottorato e l’abilitazione all’insegnamento. Maria però è affetta da una peptosi palpebrale e una semiparesi dei muscoli facciali, così un preside di Brescia ha giudicato il suo aspetto “diseducativo” e le ha chiestodi rinunciare alla supplenza nel suo istituto.
Presa dallo sconforto, Maria Erminia ha cercato il supporto del padre anche lui docente di agraria che ha raggiunto il dirigente scolastico presentandogli il brillante curriculum della figlia, peccato che il preside abbia poi deriso la ragazza per essersi rivolta al genitore. Il peggio però è arrivato quando il dirigente ha chiesto un parere medico e fatto visitare Maria Erminia. Quando poi l’anno successivo un collega ha rifiutato la supplenza nell’istituto bresciano, la stessa spettava nuovamente a Erminia che però ha rifiutato dopo il rinnovo del dirigente a lasciare. La professoressa senza scoraggiarsi si è preparata per il concorso in Piemonte così da evitare il dirigente, ma lo ha ritrovato in commissione e non è passata. Ora è il papà di Erminia a chiedere giustizia e a insinuare il dubbio che la figlia, la quale ha svolto al meglio la prova, sia stata bocciata per colpa del dirigente. Il caso è già sulla scrivania del Ministero dell’Istruzione.
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