[didascalia fornitore=”altro”]Foto di baranq / Shutterstock.com[/didascalia]
Luglio col bene che ti voglio… e le vacanze dietro l’angolo! Non avete ancora prenotato nulla e siete disperati? Se non volete donare un rene al mercato nero e il vostro sogno di diventare milionari con l’Enalotto sembra lontano dal realizzarsi, le opzioni sono due: incastrare una sdraio sul balcone oppure partire all’avventura in tenda. Al bando lo scetticismo, andare in campeggio è una delle cose più belle che possa capitare in estate. Se avete alzato il sopracciglio leggete oltre per ricredervi.
Vi vedo già pronti a storcere il naso pensando a insetti, bagni condivisi, fornetto e materassino gonfiabile. Per la serie “È vero che spendo poco, ma che-schifo!”. Forse però non avete idea di quanto sia bello stare in campeggio; io sì, perché da piccola ho girato l’Europa con mamma, papà e sorella al seguito proprio in roulotte (un bestione di più di 7 metri e mezzo, che d’estate diventava semplicemente “casa”).
Prima di tutto sfatiamo il mito della sporcizia: i camping (quelli seri) sono puliti, anzi pulitissimi. Del resto “campano” di questo: puoi anche essere davanti al monte più bello delle Dolomiti o a picco su una scogliera ad Amalfi, ma se sei sporco sicuramente nessun campeggiatore si affollerà davanti al tuo cancello.
Poi, avete idea di quanto sia bello svegliarsi in mezzo a una pineta, circondati da scoiattoli e uccellini? Se la risposta è “no”, non siete sicuramente dei camping-addicted: provare per credere. Lo spirito del campeggio è proprio quello di immergersi quanto più possibile nella natura incontaminata e godersela al 100%. Vi assicuro che non vi capiterà mai in un villaggio con animazione e disco-music fino alle 5 del mattino.
Da non trascurare inoltre che spesso i luoghi più belli e puri -che sono off-limits per nuove costruzioni o hotel- sono destinati ai campeggi, a impatto ambientale bassissimo. Infatti (forse non tutti ci pensano) scegliere di andare in vacanza in camping è uno dei modi migliori per rispettare la natura e l’ambiente: le attrezzature (tende, roulotte, camper) sono temporanee, i consumi sono ridotti grazie alla condivisione di spazi e servizi così come l’impatto generale che la presenza dell’uomo può avere in questi luoghi così preziosi e vergini.
Ma la cosa più bella dell’andare in campeggio è la libertà che ci permette di avere: basta programmi dettagliati e ansie dell’ultimo secondo, viaggiare da campeggiatori renderà semplice riorganizzarsi anche last-minute. Durante l’escursione giornaliera avete visitato un luogo e ve ne siete innamorati? Nessun problema, basterà solo smontare la tenda e rimontarla altrove (non fatevi spaventare: quelle di nuova generazione sono facilissime da gestire e non dovrete impazzire con paletti e chiodi di ogni tipo).
Non serve nessuna prenotazione e potrete decidere giorno per giorno se rimanere o andare via, alla scoperta di nuovi luoghi e panorami mozzafiato.
E se normalmente dormire sotto le stelle a strapiombo sul mare o affacciati sul cucuzzolo della montagna vi costerebbe il famoso rene di cui sopra, tranquilli. Se è vero che la libertà ha un prezzo, beh, sappiate che in campeggio sarà molto, molto basso.
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