Campi Flegrei, terremoto e bradisismo: quali sono i possibili scenari | Oltre 500mila persone nell’area più a rischio

Nelle scorse ore un nuove sciame sismico ha colpito l’area dei Campi Flegrei. Alle 20,10 del 20 maggio, i sismografi hanno registrato una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni.

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Terremoto ai Campi Flegrei – Nanopress.it

 

Tanta la paura e tante le persone che hanno preferito trascorrere la notte in strada, per il timore di nuove scosse.

Sciame sismico ai Campi Flegrei

Il bradisismo nei Campi Flegrei è un fenomeno di movimento lento del suolo, caratterizzato da periodici abbassamenti o innalzamenti del livello del terreno collegati all’attività sismica. In particolare, la presenza di magma vicino alla superficie ha dato origine a varie manifestazioni, come conche vulcaniche piene di gas asfissianti e sorgenti termali caldissime. I Campi Flegrei rappresentano una delle più grandi strutture vulcaniche d’Italia, e sebbene il Vesuvio sia più attivo, la potenza dei Campi Flegrei è considerata relativamente superiore.

Attualmente, nell’area a maggior rischio vivono circa 500.000 persone, e in caso di allarme, l’unica misura di salvaguardia è l’evacuazione preventiva. La cosiddetta zona rossa comprende i comuni di Quarto, Monte di Procida, Pozzuoli e Procida, oltre a parte dei comuni di Giugliano in Campania, Marano di Napoli e alcune municipalità del comune di Napoli. L’allontanamento della popolazione dalla cosiddetta zona rossa inizia con la dichiarazione della fase di “allarme”.

Dal 2012, il livello di allerta per i Campi Flegrei è stato giallo, a seguito dell’innalzamento di alcuni parametri di monitoraggio. Recentemente, il governo ha emanato il Decreto Legge 12 ottobre 2023, n. 140, per rispondere organicamente al fenomeno del bradisismo, introducendo misure di prevenzione strutturali e non strutturali.

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Reti edili cadute a Pozzuoli dopo le scosse di terremoto – Nanopress.it

 

Gli scenari possibili

Il Dipartimento ha chiesto ai Centri di Competenza, in particolare all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), di implementare e perfezionare ulteriormente il sistema di monitoraggio. L’obiettivo è rilevare tempestivamente variazioni dello stato del vulcano legate alla possibile risalita di magma. Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, ha espresso preoccupazione sia per la sismicità che per il fatto che le temperature in alcune località potrebbero causare piccole esplosioni freatiche, non legate all’eruzione di magma, ma all’acqua.

La sismicità e la risalita dei gas sono i principali fattori che contribuiscono al sollevamento del suolo nella zona. L’area dei Campi Flegrei ha una lunga storia di intensa attività sismica, testimoniata da periodi di sismicità e sollevamenti del terreno nel corso dei millenni. Ad esempio, una nuova fase di sollevamento iniziata nel 2005 ha portato a un aumento graduale del terreno di 113 centimetri e a eventi sismici significativi.

Secondo Doglioni, gli scenari possibili – sulla scorta della situazione attuale – sono due: il primo e più ottimista è che il bradisismo si fermi, il secondo è un’eruzione simile a quella del 1538. In ogni caso, il fenomeno è costantemente monitorato.

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