Due sparatorie hanno turbato la tranquillità di Ottawa, capitale del Canada. E la paura monta perché è molto probabile la matrice islamica. Nei giorni scorsi infatti i militanti dell’Isis hanno incitato i musulmani di tutto il mondo a colpire con ogni mezzo i paesi occidentali. Colui cha ha sparato, ucciso nella sparatoria è stato identificato: è un candese di 32 anni convertito all’Islam. Già noto alla polizia, a luglio gli era stato ritirato il passaporto perché considerato elemento pericoloso e pronto ad unirsi alle formazioni armate in Iraq e Siria. Le autorità hanno lanciato l’allerta antiterrorismo, precisando di non temere una minaccia specifica ma ‘individui o gruppi dentro il Canada che hanno l’intenzione e le capacità di commettere atti di terrorismo‘.
All’interno dell’edificio principale del Parlamento si sono vissuti momenti di vero e proprio terrore, come mostrano le immagini diffuse sui media e sui social network, con parlamentari, impiegati e visitatori in fuga nella hall principale in cui si sentono echeggiare gli spari. Il tutto mentre l’aula era riunita e in una delle stanze era in corso una riunione di maggioranza.
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Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest ha precisato: ‘Non siamo in grado di dire se l’attacco in Canada sia di matrice terroristica‘, ma il livello di sicurezza la cimitero nazionale di Arlington, in Virginia, dove sono sepolti i caduti di tutte le guerre, è stato elevato per timore di attentati.
‘Un attacco spregevole‘, ha detto il premier Stephen Harper, che ha proseguito: ‘Non ci faremo intimidire‘. Secondo le prime ricostruzioni l’aggressore era armato con un fucile da caccia, vestito in abiti civili e con capelli scuri e lunghi.
Identificato dalla polizia, secondo i media canadesi e americani, si chiamava Michael Zehaf-Bibeau, nato nel 1982. Il cittadino canadese, nato Michael Hall, era originario del Quebec ma si era convertito all’Islam ed era noto alle forze dell’ordine. Nel 2004 è stato incriminato per possesso di droga e sette anni per rapina in banca. A luglio, le autorità avrebbero ritirato il passaporto a Bibeau perchè considerato viaggiatore a rischio, pronto a unirsi a formazioni armate in Iraq e in Siria.
Kevin Vickers, funzionario della Camera dei comuni addetto alle cerimonie è già diventato un eroe per avere bloccato l’attentatore, Michael Zehaf Bibeau, nella sede del Parlamento a Ottawa. Secondo il ministro della Giustizia Peter MacKay e altri funzionari del governo canadese, è stato proprio Vickers, 58 anni, veterano con 29 anni di carriera, a uccidere l’aggressore davanti a una sala riunioni.
Il primo attacco è stato sferrato al National War Memorial, dove l’attentatore ha ucciso a sangue freddo un soldato. Il secondo attacco è avvenuto al palazzo del Parlamento. Gli impiegati del palazzo sono fuggiti terrorizzati calandosi dalle impalcature montate per dei lavori di ristrutturazione. Tutta l’area su cui si estende il Parlamento è in stato di assedio. Le scuole, gli uffici e le ambasciate presenti sono stati bloccati e messi in lockdown: ovvero nessuno può uscire o entrare.
Il soldato ucciso si chiamava Nathan Cirillo, chiaramente un italocanadese. A dare la notizia della morte del militare è stato il ministro del Lavoro Jason Kenney. Cirillo è caduto durante il primo attacco. Il militare di guardia al National War Memorial è morto sul colpo. Dopo essere stata colpita ‘la guardia d’onore ha lasciato cadere la sua arma e l’assalitore ha alzato le braccia trionfante, tenendo in mano il fucile‘. Così Tony Zobl, un abitante di Ottawa che ha assistito alla sparatoria avvenuta al National War Memorial, racconta quanto ha visto dal suo appartamento, che si trova al quarto piano vicino al memoriale.
C’è stato un precedente. La sparatoria a Ottawa arriva due giorni dopo che un altro convertito all’Islam ha investito in auto due soldati canadesi, uccidendone uno vicino a Montreal.
A seguito delle sparatorie sono stati cancellati due eventi che erano in programma a Toronto in onore della premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai. In uno dei due eventi la 17enne pakistana, attivista per i diritti all’istruzione delle bambine, avrebbe dovuto ricevere la cittadinanza onoraria canadese. Il 9 ottobre del 2012 Malala fu attaccata nella valle dello Swat dai talebani, che le spararono mentre si trovava sull’autobus di ritorno dalla scuola nella valle dello Swat, colpendola alla testa. I talebani dissero di avere colpito Malala perché promuoveva ‘il pensiero occidentale’.
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