Canale di Suez bloccato, perché lo stretto è così importante

Da diversi giorni tiene banco il caso della nave portacontainer Ever Given incagliata di traverso nel Canale di Suez, in Egitto. Da martedì mattina, l’imbarcazione di oltre 200 mila tonnellate, lunga 400 metri e larga 59, è causa di un blocco totale del Canale, tra i principali snodi commerciali del mondo. Il Canale di Suez costituisce infatti una delle rotte commerciali più trafficate del pianeta, soprattutto per quanto riguarda petrolio e combustibili raffinati, ma anche grano e altri importanti scambi tra Asia ed Europa.

Secondo gli esperti, per liberare il passaggio dal fondamentale valore strategico e militare oltre che commerciale, ci potrebbero volere giorni, se non settimane, uno scenario che rischia di provocare serie conseguenze sull’economia e sul commercio mondiali, peraltro già in fibrillazione.

Importanza strategica del Canale di Suez

Aperto nel 1869 e lungo più di 190 km, il Canale di Suez, canale artificiale situato a ovest della penisola del Sinai in Egitto, mette in comunicazione Europa e Asia permettendo la navigazione diretta dal Mar Mediterraneo al Mar Rosso e dunque all’Oceano Indiano: grazie allo stretto, le imbarcazioni che vi transitano evitano così di dover circumnavigare l’Africa sulla rotta del Capo di Buona Speranza, il che vorrebbe dire percorrere oltre 9.600 km in più.

L’importanza strategica ed economica del Canale di Suez, snodo fondamentale dei traffici commerciali internazionali e tra le principali fonti di entrate annuali per l’Egitto, è presto detta: circa il 12% del commercio mondiale passa ogni anno dallo stretto, greggio – il 4,4% del petrolio mondiale – cereali, minerali e metalli in primis.

Il blocco del Canale spinge al rialzo i prezzi del greggio

I timori di un prolungato blocco del Canale hanno già provocato il rialzo dei prezzi del petrolio, da due settimane in discesa a causa della debolezza della domanda dovuta alle nuove restrizioni in Europa legate alla pandemia di Coronavirus.

L’importanza del Canale per quanto riguarda l’approvvigionamento del petrolio è evidenziata dai dati raccolti dalla società di monitoraggio delle navi cisterna Kpler, secondo la quale nel 2020 1,74 milioni di barili al giorno sono passati attraverso il Canale di Suez.

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