Il cancro al seno non sempre si manifesta con sintomi riconoscibili a prima vista, per cui la diagnosi precoce diventa particolarmente importante per poter intervenire in maniera tempestiva e avere più possibilità di guarigione. Puntare su visite periodiche è fondamentale, nonostante spesso il rischio di sviluppare il cancro al seno possa essere non percepito abbastanza. Vari fattori possono influire sull’insorgenza di questa malattia, dall’età alla storia familiare. Molto la ricerca scientifica deve ancora scoprire su determinate cause che sono ancora in fase di studio. Intanto impariamo a difenderci, cogliendo i campanelli d’allarme e sottoponendoci agli esami giusti da effettuare.
Sintomi
Fra i più comuni sintomi del cancro al seno c’è la comparsa di un nuovo nodulo mammario, che di solito si presenta duro e con bordi irregolari. Altri possibili segnali che indicano lo sviluppo della malattia possono essere considerati il gonfiore del seno o di una parte di esso, il dolore, anche localizzato al capezzolo, il ripiegarsi di quest’ultimo su se stesso o un suo arrossamento o ispessimento. A volte si possono verificare anche cambiamenti nelle dimensioni e nella forma del seno o un’increspatura della pelle.
Diagnosi precoce
La diagnosi precoce si basa soprattutto sulle visite cliniche condotte con periodicità e sugli esami che il medico richiede, per monitorare lo stato di salute. Il medico solitamente procede ad una palpazione del seno, perché in questo modo può avvertire l’eventuale presenza di noduli e può analizzarne la dimensione e la forma. Inoltre richiederà delle informazioni che riguardano la storia personale e quella familiare, per capire se esistano più fattori di rischio in grado di supportare l’effettiva possibilità di insorgenza di tumore al seno. Eventualmente i sintomi, anche dolorosi, possono essere rapportati anche ad altri problemi di salute.
Il medico può indirizzare nel sottoporsi ad alcuni esami. Uno di questi è la mammografia. Si tratta di radiografie del seno, che si effettuano per scoprire qualcosa sui cambiamenti che non avvengono in maniera usuale. Un altro esame è quello che si effettua utilizzando gli ultrasuoni. Si sfruttano gli echi prodotti per creare delle immagini visualizzate attraverso un monitor. Di solito è un esame che viene effettuato insieme alla mammografia. Quando il medico avverte la presenza di un nodulo, può prescrivere anche una risonanza magnetica, per avere delle immagini più dettagliate sul tessuto mammario. Soltanto in certi casi si fa ricorso alla biopsia: del liquido o del tessuto vengono rimossi dal seno per essere analizzati in laboratorio e scoprire l’eventuale presenza di cellule cancerogene.
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