Le aziende dell’alcol avrebbero fornito informazioni fuorvianti ai propri consumatori sulla cancerogenicità dei loro prodotti. Lo dice uno studio appena pubblicato, datato 7 settembre 2017. Avrebbero negato, distorto, allontanato il collegamento che, invece, c’è tra l’alcol e alcuni tipi di tumore. Numerose ricerche hanno dimostrato come il cancro e l’alcol vadano spesso a braccetto. Troppo spesso per non ritenere responsabili i produttori delle bevande alcoliche.
Lo studio è apparso sulla rivista americana ‘Drug and Alcohol Review’ e ha preso in esame 26 siti internet di altrettanti produttori di alcolici. In 24 casi sono state scoperte omissioni e/o distorsioni di evidenze scientifiche evidenti sul bere e il tumore alla bocca, al fegato e al seno. Tra le pagine web esaminate dagli studiosi ci sono pure alcuni marchi molto famosi in Italia. Ogni Casa ha un suo metodo per distrarre il consumatore: in alcuni casi, manca proprio il riferimento alla relazione tra alcol e tumore.
In altri siti è contenuta l’informazione falsa che il bere “moderato e responsabile” elimini il rischio oppure, specularmente, che lo limiti se non si mettono in essere comportamenti scorretti come l’abuso o il binge drinking. C’è chi minimizza il pericolo, elencando però i benefici del consumo alcolico o scrivendo che mancano correlazioni scientifiche tra le bevande a base di alcol e la comparsa di cellule cancerogene.
Uno degli autori della ricerca, Mark Petticrew, sottolinea: “C’è un ampio consenso nella comunità scientifica. Bere alcol aumenta il rischio di contrarre alcune delle più comuni forme di cancro“. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha inserito il consumo alcolico tra i fattori di rischio. Eppure, “solo un americano su dieci è al corrente del legame. Le persone hanno bisogno e diritto di ricevere un’informazione chiara e trasparente”.
Andando a vedere la situazione in Italia, da un rapporto pubblicato a luglio di quest’anno dall’Ueg, United European Gastroenterology, risulta che il consumo pro capite annuo sia pari a 7,6 litri. Inferiore alla media europea, che è il continente dove però se ne consuma di più. Non solo: nove europei su dieci ignorano che l’alcol sia una sostanza cancerogena. E che sia uno dei fattori di rischio documentati per diversi tipi di tumore all’apparato digerente.
I medici dell’Ueg chiedono all’Unione Europea di cominciare a spaventare i consumatori, come già succede per quelli che amano il tabacco. Foto macabre, avvisi minacciosi anche sulle bottiglie di vino e di liquore. Chiedono, i medici, che venga resa obbligatoria l’indicazione dei pericoli per i consumatori sulle etichette. Perché e bere responsabilmente è importante, farlo consapevolmente lo è anche di più.
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