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Categories: Salute

Cancro, l’Iset lo scova 4 -5 anni prima che si manifesti

Iset è il nuovo test per diagnosticare il cancro quando ancora non si avvertono i primi sintomi. Un esame non invasivo che permette di prendere la malattia quando è ancora all’inizio. E’ sufficiente un esame del sangue per indicarci con chiarezza scientifica e istologica che dentro di noi si sta sviluppando un tumore. L’Iset permette dunque di agire subito, anche quando il cancro non è visibile ancora alle indagini ematiche e radiologiche tradizionali. L’esame scopre il male quattro o cinque anni prima che il tumore si sviluppi nel nostro organismo.

Ma come fa l’Iset a ‘vedere’ prima cosa ci succederà? Semplicemente individuando le prime cellule ‘figlie’ del cancro, quelle che circolano in minima quantità nel sangue dopo essersi staccate dalla cellula ‘madre’; il test sa anche dirci da quale organo sono partite, il che permette di mettere sotto sorveglianza stretta questo e di aggredire il tumore appena inizierà a rivelarsi. A quel punto, con una chirurgia mini-invasiva sarà facile eliminare il cancro e permettere al paziente la completa guarigione.

Iset è l’acronimo per Isolation by Size of Epithelial Tumor Cells, ossia ‘Isolamento per dimensione delle cellule tumorali’. A metterlo a punto è stata Patrizia Paterlini Brechot, docente di Biologia cellulare e molecolare della ‘Paris Descartes University’, nonché autrice del libro ‘Uccidere il cancro’, caso editoriale in Francia, balzato in testa alle classifiche di vendita nel primo giorno in libreria. Inutile dire che la professoressa punta a questo punto al premio Nobel.

Un tumore maligno, quando inizia a crescere, è di dimensioni inferiori al millimetro, il che lo rende praticamente invisibile. Per dare qualche segno della sua presenza, devono dunque passare dai 4 ai 5 anni, ma all’inizio provoca lentamente il rilascio di alcune sue cellule che di disperdono nel sangue, dove restano per un lunghissimo tempo libere e non adesive; impiegano anni a rafforzarsi e a diventare dunque aggressive, finché non entrano nei capillari degli altri organi dove attecchiscono, moltiplicandosi rapidamente e generando le metastasi, che finiscono per aggredire l’intero organismo.

Per i tumori al seno, per esempio, 5 – 6 anni prima della diagnosi mammografica già c’è l’invasione delle cellule figlie. Isolarne anche solo una significa trovare la traccia senza il rischio di falsi positivi o negativi. L’Iset diventa come un pap-test, applicato però al sangue. E già adesso è considerato un esame rivoluzionario, oltre che fondamentale per quelle forme di tumore che sono difficili da diagnosticare (pancreas e ovaie, alcuni nei polmoni ed encefalo). Se il test risulta positivo, scatta l’allarme e le cure possono addirittura impedire la successiva malattia. Al momento, l’Iset è valido solo per i tumori maligni solidi, non per quelli liquidi del sangue come la leucemia o i mielomi. In Francia costa 486 euro, in Italia a breve sarà disponibile nelle strutture di Milano e Roma ed è già a disposizione al ‘Federico II’ di Napoli dove, però, viene applicato ai pazienti già malati di cancro, in trattamento chemio o radioterapico, per testare l’effetto positivo o negativo delle terapie e per individuare con largo anticipo eventuali recidive.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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