Alla fine Patrizia Bedori non ha retto alla pressione e non sarà più la candidata sindaco del M5S alle comunali di Milano. Lo dice lei stessa al termine di un incontro con gli esponenti grillini milanesi. “Sarò sicuramente in lista, ma faccio un passo di lato“, ha dichiarato tra le lacrime. Il motivo? Troppa pressione. “C’è una tensione pazzesca da parte dei mass media che è difficile da reggere per un cittadino comune come me. Io soffro ogni volta che devo rilasciare un’intervista. E la macchina del fango è già partita, per questo mi sento ferita. Ognuno deve capire come dare il suo meglio per fare il bene per il movimento“, ha spiegato, sottolineando che nessuno ai vertici, “né Grillo, né Casaleggio, né Fo” ha avuto un ruolo in questa decisione. Qualche ora più tardi, dalla sua pagina Facebook, dà spiegazioni più dettagliate. Il punto, scrive, è l’essere stata insultata e additata come “grassa, brutta, disoccupata e casalinga“.
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Lo sfogo è totale. “Qualche sassolino nella scarpa oggi me lo voglio levare“, inizia nel post. In questi ultimi periodi, più d’uno ha sollevato dubbi sulla sua candidatura, dopo la vittoria con 74 preferenze alle Comunarie. Tra questi, anche Dario Fo. Durante la presentazione del suo nuovo libro, Razza di zingaro, il 13 gennaio il Premio Nobel dichiarò di non aver visto cose straordinarie o importanti fatte a Milano. “La ragazza che hanno scelto come candidato sindaco mi preoccupa molto”, disse senza mezzi termini.
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Gli attacchi si sono moltiplicati anche sul web, patria del Movimento. Nessuno dal Direttorio ha preso le sue difese, anche perché le indiscrezioni sulla rottura tra lei e i vertici 5Stelle erano già in giro da tempo. Il primo a riferirle fu il Corriere della Sera a fine gennaio 2016, ma c’era il grosso problema di come aggirare il voto popolare in rete, uno dei punti chiave della politica grillina.
La Bedori è sempre stata considerata una pasionaria ed è una delle attiviste più conosciute, oltre che una delle prime nel capoluogo lombardo, ma non ha la presenza mediatica necessaria a sfondare. Per questo, si vociferava di una doppia strategia: o passo indietro da parte della Bedori o l’appoggio di un candidato scelto dal web tra i consiglieri comunali.
La decisione della Bedori taglia la testa al toro. Il M5S rifarà le consultazioni online, alla ricerca di un nome forte come è quello di Virginia Raggi per Roma, ma intanto deve incassare il lungo e doloroso sfogo dell’ex candidata milanese.
“Avete usato volutamente termini come casalinga e disoccupata per offendermi, volevo dirvi che per me non sono offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia ed è grazie a loro, alle vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno dedicano il loro tempo con dedizione alla famiglia, ai figli, ai mariti e si fanno carico di tutta una serie di compiti per cui lo stato è inadempiente, come la cura degli anziani, che l’Italia sta in piedi. Sì, il famoso welfare è soprattutto sorretto da loro. Io invece ringrazio voi, donne che silenziosamente, giorno dopo giorno, dedicate la vostra vita agli altri senza chiedere nulla in cambio“, scrive su Facebook.
E ancora. “Mi avete dato della disoccupata usando questa parola in maniera denigratoria, negativa, come dire, sfigata. Sappiate che non ero in cerca di una “cadrega” (sedia ndr). E ve l’ho dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, ma quello che è più grave, è che avete offeso milioni di cittadini a cui è stata tolta la dignità, a cui lo stato nega anche un reddito minimo di sopravvivenza“.
La Bedori risponde per le rime a tutti gli insulti che le sono arrivati. “A Tonino Silvestri, nato a Spinetoli, che ha detto “brutta grassa e obesa” “fuori a calci nel culo” non dico niente, poiché le sue parole si commentano da sole ma soprattutto si commenta da sola la sua pagina FB. Ti voglio regalare 1 minuto di notorietà. Poi rientrerai nell’oblio. Sono generosa e ovviamente mi astengo da commenti sul tuo aspetto fisico perché io le persone le giudico da quello che sono, da quello che dicono ma soprattutto da quello che fanno.”
Non manca l’affondo contro la Fucksia, ex attivista poi espulsa dal Movimento. “Viceversa, Serenella Fucksia, tu l’hai avuto il tuo momento di notorietà. Sei famosa perché non mantieni la parola data ai tuoi elettori e, come dicevo, io le persone le valuto da quello che fanno. Io ho altri valori e la mia parola vale, sono su un altro livello, cui tu non potrai mai accedere e forse neanche capire. Tutto torna, anche se sono una “nulla facente super cazzolara svogliata”, come mi hai descritta“.
ll ritiro della candidatura apre ora nuove opportunità per il M5S che potrà scegliere un personaggio più consono alle aspettative del direttorio.
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