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Candy Candy, il celeberrimo cartone ispirato al romanzo di Kyoko Mizuti, compie 40 anni. La ragazzina dai grandi occhi scuri, diventata l’eroina di intere generazioni di telespettatori, è nata infatti nel 1975 dai disegni di Yumiko Igarashi che, illustrando il romanzo firmato Kyoko Mizuki – pubblicato lo stesso anno e dal titolo, appunto, Candy Candy – ha creato uno dei manga più amati e famosi di sempre. Dai disegni ai cartoni animati il passo è stato breve: la piccola orfanella tutta lentiggini e simpatia è diventata, infatti, la protagonista assoluta della serie tv prodotta da Toei Animation che dal 1980 è stata trasmessa anche in Italia, dapprima con il titolo originale e poi, soprattutto negli ultimi anni, con quello di Dolce Candy, riprendendo così la sigla cantata da Cristina D’Avena.
Fenomeno televisivo di un’epoca – soprattutto in Italia, durante gli anni Ottanta – la storia di Candy è stata raccontata, per la prima volta nel 1975, nel romanzo della scrittrice giapponese Kyoko Mizuti che, nel 2010, ne ha redatto una nuova edizione dal titolo Candy Candy: Final Story. Suddiviso in due volumi, il romanzo riprende le vicende già narrate nel celebre cartone, raccontando successivamente, ed in forma epistolare, ciò che è accaduto alla protagonista dopo la fine delle sue avventure giovanili – Candy, infatti, ha trentacinque anni e vive in Inghilterra.
In Italia, invece, durante gli anni in cui il personaggio spopolava in tv, la Fabbri Editori pubblicò una serie di cinque libri dal titolo Il romanzo di Candy, in cui i primi due – Il mistero del principe e Arrivederci Terence – seguivano le vicende del cartone animato, mentre gli altri tre – Un’avventura ad Hollywood, Bentornata a Chicago e Gli anni di Parigi – raccontavano episodi inediti frutto del lavoro di autori italiani.
Ora, in occasione del suo quarantesimo compleanno, la famosa orfanella cresciuta nella Casa di Pony viene celebrata con un altro libro, Candy Candy – Amori e battaglie della prima grande eroina dell’animazione, di cui è autrice Lidia Bechis che, oltre ad essere una brava pittrice, è anche una grande appassionata del personaggio dalle origini manga, considerato fondamentale nella formazione di intere generazioni di donne, soprattutto quelle vissute tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Accompagnato da un centinaio di illustrazioni, il libro è pubblicato da Ultra, nella Collana Shibuya.
Ambientata nei primi del Novecento, la storia raccontata originariamente dalla fumettista (e scrittrice) giapponese Kyoko Mizuki, ha per protagonista Candice White, per tutti Candy, una simpatica orfanella abbandonata da piccola nell’orfanotrofio religioso Casa di Pony. Adottata da una ricca famiglia inglese per volere di un misterioso ‘zio William’, Candy si scontra con i dispetti e le cattiverie dei suoi fratelli adottivi, scoprendo così le ipocrisie e le contraddizioni della società borghese dell’Inghilterra ‘bene’. Tra perdite dolorose, amori finiti e il cuore continuamente in subbuglio, Candy compie il suo percorso di crescita animata da buoni sentimenti e da un carattere allegro e solare. Nelle sue mille avventure, dall’orfanotrofio di Pony alla scuola per infermiere che frequenta durante il periodo della Grande Guerra, la nostra eroina è accompagnata dagli amici di sempre: il fedele procione Klin (assente però nel romanzo originale), Stear e Archie, e il misterioso benefattore ‘zio William‘, che hanno contribuito a rendere Candy uno dei personaggi più amati mai usciti dal mondo dei cartoons.