[didascalia fornitore=”ansa”]Foto di repertorio[/didascalia]
Van Huynh, 52 anni, e suo figlio, Hai, 22 anni, di Nottingham, in Regno Unito, sono i protagonisti di una terribile storia di violenza e maltrattamento di animali. I due possedevano diversi cani, di cui non si prendevano minimamente cura: non li hanno mai portati dal veterinario, né tanto meno curati, nonostante da tempo fossero gravemente malati. Uno dei cani è stato ritrovato ricoperto di vermi che lo stavano divorando vivo. Padre e al figlio sono stati arrestati per incuria e negligenza nei confronti dei propri cani: la corte ha inflitto loro una pena detentiva che poi sono riusciti a evitare, tuttavia permane per entrambi il divieto a vita di possedere animali.
Van Huynh e il figlio Hui stavano assistendo impassibili all’agonia dei loro cani, finché nel cuore di una notte di agosto i residenti di Sant’Ann (Nottingham) sono stati svegliati da un forte lamento proveniente dal giardino dei vicini. Dopo la denuncia alle autorità di alcuni abitanti della zona, l’ispettore Susann Hammond si è presentato a casa Huynh chiedendo di poter controllare il giardino della loro abitazione: è lì che ha scoperto uno dei cani agognante completamente rivestito da vermi. C’erano anche un pastore tedesco di nome Gino e uno Shin Tsu di nome Mako, entrambi in condizioni disastrose. La famiglia Huynh è stata denunciata per crudeltà sugli animali. I cani, visitati da un veterinario della zona, viste le terribili condizioni in cui si trovavano, sono stati sottoposti a eutanasia per evitare loro ulteriori atroci sofferenze.
Van Huynh e il figlio Hui hanno confessato di essere i colpevoli dello stato di abbandono e maltrattamento dei loro cani: hanno ammesso di aver volutamente scelto di non farli curare. Il giudice li ha condannati a 12 settimane di carcere, pena che sono riusciti a evitare, ma per entrambi è stato imposto il divieto di possedere animali per tutto il resto della loro esistenza. ‘Questo è un caso molto triste che è stato il risultato di un lungo periodo di abbandono’ ha concluso l’ispettore.