[didascalia fornitore=”ansa”]Una veduta generale della sede della Rai di viale Mazzini, Roma[/didascalia]
Oggi approfondiamo l’argomento Canone Rai in bolletta, circa gli arretrati e la prescrizione della tassa sul possesso della televisione. Come sappiamo, dal 2016 il canone Rai si paga a rate nella bolletta elettrica mensile per i residenti titolari di una fornitura, ma c’è ancora tanta confusione circa il pagamento di arretrati e la prescrizione della tassa sulla tv. Facciamo chiarezza. L’abbonamento, ossia il Canone Rai – dovuto obbligatoriamente da chiunque abbia un apparecchio televisivo – si paga una sola volta all’anno. Il possesso della televisione viene ‘presunto’, il che significa che i titolari di una fornitura di energia elettrica vedranno addebitato il costo del canone Rai direttamente in bolletta. Per gli altri si usa il modello F24. Per non pagare il canone spetta dunque al contribuente segnalare all’Agenzia delle Entrate di non avere la televisione o altro apparecchio atto alla ricezione del segnale (ad esempio un pc con scheda tv). Ma l’Agenzia delle Entrate può chiedere gli arretrati del Canone Rai? C’è un margine di tempo entro cui scatta la prescrizione? Chiariamo la questione di seguito.
Arretrati Canone Rai: possono essere richiesti?
Con la nuova legge sul Canone Rai in bolletta si pagano gli arretrati? Il pagamento della tassa avviene ‘in automatico’ direttamente nella bolletta della luce, a rate mensili, bimensili o trimestrali, a seconda del proprio tipo di fornitura di energia elettrica ad uso domestico residente. Il fatto di avere sottoscritto un’utenza elettrica fa presumere all’Agenzia delle Entrate che ci sia automaticamente la detenzione di un apparecchio televisivo ricevente il segnale.
Per apparecchio televisivo ricevente il segnale si intende il digitale terrestre o satellitare, che può avvenire direttamente se il televisore è costruito con tutti i componenti tecnici necessari, oppure tramite decoder o sintonizzatore esterno.
Per evitare di pagare una tassa non dovuta come il Canone Rai in bolletta, ad esempio perché non si possiede fisicamente alcun apparecchio televisivo nella casa dove si ha la residenza e si paga la fornitura di energia elettrica, occorre dunque rilasciare una dichiarazione di non possesso della tv.
Va ricordato che è possibile chiedere il rimborso del canone Rai se il contribuente ha pagato il canone mediante addebito sulle fatture per energia elettrica e lo stesso canone è stato pagato anche mediante addebito sulle fatture relative ad un’utenza elettrica intestata ad un altro componente della stessa famiglia anagrafica.
Attenzione però, perché gli arretrati del Canone Rai non possono essere richiesti. Ossia la presunzione di detenzione della televisione si applica solo a partire dal 2016 e non può quindi essere utilizzata per azioni di recupero relative ad eventuali periodi precedenti. Questo proprio perché la presunzione di detenzione degli apparecchi non opera retroattivamente. Quindi, ad esempio, il Canone Rai in bolletta Enel non avrà mai la voce ‘arretrati’.
L’Agenzia delle Entrate non può dunque pretendere la riscossione degli anni arretrati del Canone Rai, anche se la fornitura di energia elettrica era già in essere precedentemente al 2016. Sono naturalmente fatte salve le azioni già intraprese sulla base della normativa in vigore anteriormente alla Legge di stabilità 2016.
Come fare per non pagare il Canone Rai? Chi non vuole pagare il Canone può fare disdetta tramite una dichiarazione sostitutiva da consegnare in date fissate e riportate anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Non è più prevista la disdetta dell’abbonamento richiedendo il suggellamento dell’apparecchio tv.
Nel caso in cui l’utente dia la disdetta del Canone Rai pur continuando a possedere in casa apparecchi Tv, rischia l’accertamento da parte del ministero delle Finanze, che può essere anche sollecitato da parte della RAi stessa a effettuare un controllo. Ricordiamo ai contribuenti che la falsa dichiarazione è un reato punibile penalmente, anche se i controlli casa per casa per vedere se si ha il televisore non possono essere svolti da nessun incaricato Rai o agente di polizia. Solo la Guardia di Finanza può entrare in casa per verificare se si possiede la tv, ma esclusivamente con in mano un mandato di perquisizione.
Termine Prescrizione Canone Rai
Il Canone Rai va in prescrizione? Dopo quanti anni scatta la prescrizione della cartella esattoriale riferita al Canone Rai? Il termine di prescrizione del Canone Rai, così come per quasi tutti i tributi, avviene con il decorso di 10 anni in caso di riscossione tramite cartelle esattoriali. Il termine decorre dalla fine di gennaio dell’anno in cui va corrisposto il canone. La prescrizione decennale è confermata dalla Cassazione con la sentenza n. 18432/2005. Ciò significa che una eventuale cartella Equitalia (che ora si chiama Agenzia delle Entrate Riscossione) con oggetto il pagamento del Canone Rai si prescrive in 10 anni, se entro tale periodo di tempo l’ex Equitalia non notifica alcun atto al contribuente.
Per atto notificato si intende sia la ricezione della cartella di pagamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, sia il rinnovo della notifica della cartella stessa o l’invio di un sollecito di pagamento. Se tali notifiche non arrivano trascorsi i dieci anni, l’eventuale cartella con la richiesta del pagamento del Canone Rai non può più essere riscossa dall’Agenzia delle Entrate, perché scaduta.