Arriva la smentita da parte del governo circa un possibile inserimento del canone Rai nella bolletta delle utenze di energia elettrica. L’ipotesi sarebbe ‘non prevista e destituita di fondamento‘, fanno sapere da Palazzo Chigi, sebbene il governo stia cercando di finalizzare un provvedimento per il recupero di tutti quei soldi che se ne vanno con l’evasione del canone Rai, progetto che farà parte del decreto diventato famoso per gli 80 euro in busta paga. Intanto in commissione Bilancio della Camera si è concluso l’esame del Documento di economia e finanza.
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Anche se il governo ha smentito seccamente l’ipotesi, il progetto del canone in bolletta, secondo molte fonti, ci sarebbe stato, con la ovvia finalità di recuperare denari dall’evasione, dall’altro per aumentare il gettito. Le stime sull’ipotetico incasso erano considerevoli, 600 milioni di euro, che sarebbe stati divisi a metà tra Tesoro e Rai. In questo modo sarebbero state offerte parte delle garanzie necessarie alla Corte dei Conti relativamente al recupero di risorse per finanziare i provvedimenti annunciati. Il piano sarebbe stato quello di legare il pagamento del canone non più alla detenzione dell’apparecchio, ma al versamento dell’importo della bolletta elettrica. Oppure – e questa sarebbe a quanto risulta la soluzione a lungo caldeggiata dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli e da Viale Mazzini – al nucleo familiare.
Giovedì il Def sarà presentato in assemblea, che dovrà votare la risoluzione. Nel testo di quest’ultima si specifica che il taglio del cuneo fiscale è un “obiettivo di fondo” della politica economica del governo e si realizzerà con un ampliamento della detrazione Irpef per i redditi da lavoro medio-bassi “i cui effetti, in termini di sostegno della domanda interna, sono associati al carattere strutturale e a regime di tale misura“.