Canone Rai: si paga anche se la televisione è rotta?

Canone Rai si paga anche con la tv rotta?

Il Canone Rai si deve pagare anche se la televisione è rotta? Secondo la Cassazione sì, ma la Corte Costituzionale potrebbe stabilire il contrario. Pagare l’imposta anche in caso di mancato funzionamento dell’apparecchio sarebbe infatti incostituzionale.

Il Canone Rai, da quest’anno in bolletta, è regolato dal Regio Decreto del 1938 che stabilisce l’obbligo del versamento dell’imposta in caso di detenzione di uno o più apparecchi tv, atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni. Insomma, a far scattare l’obbligo di imposta è la detenzione del televisore, a prescindere da ciò che si guarda. Ecco perché non serve a niente oscurare i canali Rai.

Una recente ordinanza della Cassazione ha stabilito che il canone dev’essere pagato anche se il televisore non funziona: ciò che conta è la presenza oggettiva dell’apparecchio in casa del contribuente. La questione rischia però di passare al vaglio della Corte Costituzionale per incostituzionalità. Il canone si basa sul presupposto che ci sia un apparecchio che riceva il segnale. Se non funziona, significa che il segnale non può arrivare. In questo modo verrebbe meno il presupposto dell’imposta. Così come per chi non è in possesso della tv, che ha il diritto di non pagare il Canone Rai.

Come scrive il sito laleggepertutti.it, “l’incostituzionalità si evidenzia con la violazione dell’articolo 53 della Costituzione relativo alla capacità contributiva: ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva’ e, pertanto, per le imposte indirette – quelle, cioè, non collegate al reddito – solo in presenza del presupposto di imposta. Se quest’ultimo però manca, come nel caso di una televisione non atta a ricevere trasmissioni, l’imposta non dovrebbe essere dovuta”.

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