Negli ultimi mesi la Cina ha passato momenti difficili e si sono sviluppate inusuali proteste nel paese e movimenti contro il governo e il presidente Jinping come quello chiamato Movimento Carta Bianca. Si tratta di gruppo che ha come volto principale l’attivista Cao Zhixin, il quale ha cominciato a manifestare seriamente per poi cominciare una reale protesta, dopo le veglie avvenute a fine novembre, contro la politica Zero Covid ma, anche, contro l’attuale governo di Xi Jinping.
Un comportamento insolito per la popolazione cinese, che è generalmente obbediente e rispettosissima delle regole imposte dalle autorità governativa ma schiacciata da anni dei divieti e di politica zero covid che ha messo a dura prova le loro prospettive di vita e ha portato a situazioni drammatiche dove, a causa delle restrizioni non sono state salvate soccorse persone da parte del personale medico, che ha dovuto strettamente attenersi, così come le vittime, alle norme vigenti anti contagio. L’attivista Cao ha preso parte alle manifestazioni tenutesi a fine novembre con un gruppo di amiche e da quel momento è diventata il volto simbolo della protesta. Dopo essere state arrestate, la prima volta, l’attivista e le amiche sono state rilasciate per poi essere però nuovamente tratte in arresto con accuse penali ha rivelato di recente cosa che ha sollevato l’opinione pubblica trattandosi di sparizione di studenti e manifestanti che sono stati rintracciati mediante le indagini delle autorità di polizia cinesi e sembrano ora scomparsi.
La politica durissima e limitante Zero Covid ha condizionato la vita dei cinesi negli ultimi anni ed ha portato la popolazione all’esasperazione, che si è trasformata in nervosismo ed ha visto dapprima timide proteste che hanno utilizzato come monito per il mondo cartelli e slogan contro il governo e contro le restrizioni causate dalla pandemia che si sono trasformate poi in reali proteste malcontento generale.
Man mano che il malcontento cresceva prendevano forma movimenti di protesta nati perlopiù a Pechino ma ampliatesi in proteste le scontri in ogni provincia cinese. Le regole imposte da Jinping riguardanti il covid hanno messo in ginocchio una nazione data la severità con la quale sono state fatte rispettare ma anche il fatto di non aver rivelato al mondo il malcontento dei cittadini e quindi aver censurato la realtà dei fatti ha scatenato una rivolta generale e, per la prima volta, nel quartiere di Liangmaqiao sono apparsi centinaia di manifestanti con fogli bianchi che in maniera pacifica per l’appunto cercano di contrastare La politica zero covid del governo restrittivo e di Pechino ma anche di dimostrare dissenso contro l’eccessiva censura che nasconde i problemi del popolo e li mette a tacere senza far vedere al mondo la reale situazione nel territorio cinese.
Ciò che è cambiato consistentemente dalle proteste che, seppur poche, avvenivano negli scorsi anni è il fatto che oggi la censura riesce ad essere, me in parte, bypassata da tecnologia come smartphone e social media e riescono ad essere amplificate e condivise in pochissimo tempo in tutto il mondo, nonostante le informazioni che riescono a realmente ad emergere non sono neanche la metà di ciò che realmente accade nel paese. In Internet infatti hanno ormai ha preso il meccanismo e sanno come aggirare la censura nonostante sia rigida e vincolante punto
Per l’organizzazione delle proteste sono state utilizzate applicazioni criptate come ad esempio Telegram ma anche le piattaforme occidentali come Instagram e Twitter che sono stati utili per diffondere le informazioni inerenti a luoghi orari per gli incontri. La rivoluzione della carta bianca, come è stata ribattezzata dai media, è riuscita a oltrepassare la censura e ad arrivae in tutto il globo e questo grazie a tecniche per riuscire a creare un codice che andasse a superare la censura ma dando informazioni chiare netizen cinesi ovvero utenti del web più esperti..
Si è sviluppata una sorta di ripercussione che ha utilizzato ad esempio parole come una passeggiata per indicare il luogo della protesta e la protesta stessa giochi di parole e meme per riuscire ad esprimere il proprio pensiero senza incappare in violazioni penali.
Basti pensare che in alcune città, non appena scoppiate le proteste, si è vista immediatamente la polizia che controllava i telefoni cellulari dei cittadini per verificare la presenza di VPN o applicazioni come telegram o Instagram. il video che i cittadini in protesta hanno condiviso su WeChat sono spariti soltanto poche ore dopo le manifestazioni e l’amministrazione cinese per il cyberspazio ha ordinato categoricamente ai fornitori di motori di ricerca e piattaforma di monitorare costantemente i contenuti relativi alle manifestazioni, ma anche di rimuovere le istruzioni dal web sull’utilizzo del VPN come riferito dal Wall Street Journal. Ed è proprio in questo clima che dopo aver partecipato alle veglie in memoria dei deceduti nell’incendio che ha poi scatenato le successive proteste dato che la causa è stato il mancato arrivo dei soccorsi a causa delle restrizioni da covid,
Cao Zhixin ha deciso di prendere parte al movimento di protesta senza sapere però che sarebbe diventata il volto futuro del Movimento Carta Bianca.
La donna una giovane attivista che come professione faceva l’editrice e aveva una quotidianità normale senza mire all’attivismo politico o intenti di prendere posizione nell’ambito. Qualcosa però il 27 novembre 2022 ha cambiato per sempre la sua vita. Cao Zhixi ha deciso di andare insieme a 5 amici a una veglia lungo il fiume a Pechino per piangere le vittime di un incendio a Urumqi. Questo perché l’incendio è stato collegato al mancato arrivo dei soccorsi che ha decretato la morte di 10 cittadini cinesi. A seguito della loro presenza alla protesta sono stati convocati, come precisa lei stessa nel video emerso, nuovamente in caserma ed arrestati.
Il giorno in cui si è svolta la protesta i ragazzi sono arrestati e tenuti in cella per 24 ore ma poi rilasciati immediatamente ma nell’atto di tempo che va dal 18 al 24 dicembre sono stati tutti arrestati nuovamente l’ultima della lista è proprio Cao.
Nel video emerso in rete Cao spiega che nel caso in cui qualcuno vedesse il video e perché: “Io sarò già stata portata via.”. Parlando dei suoi amici la giovane ha spiegato che la polizia si è rifiutata di rivelarle il luogo della detenzione e che non è neanche al corrente di quale accusa siano state mosse.
È stata proprio lei a decidere di inondare le strade con fogli di carta bianca, tenuti in alto che rappresentano ciò che le persone avrebbero voluto dire ma che non sono libera di esprimere data la censura attuata in Cina. Questo ha scatenato ancor di più ripercussioni nei loro confronti e mediante i servizi di sorveglianza è stato possibile per gli inquirenti individuare migliaia di persone che sono poi state perseguite legalmente.
Cao è diventata il simbolo di questa protesta e del Movimento Carta Bianca affermando che se si presta attenzione alla società in cui viviamo ci si rende conto che i simili muoiono e che quando è necessario esprimere solidarietà per coloro che hanno perso la vita non è possibile essere censurati e limitati nell’omaggio giare che è passato a miglior vita punto.
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