[didascalia fornitore=”ansa”]Filippo Magnini foto repertorio[/didascalia]
Filippo Magnini è ormai un ex nuotatore. Il ritiro, risale allo scorso dicembre per il due volte campione del mondo dei 100 stile. Quello che rimane oggi, al di là delle sue imprese nel 2005 e nel 2007 e del ricordo della sua love story con Federica Pellegrini, sono le intercettazioni ascoltate dalla procura nazionale antidoping che gettano ombra sulla sua incredibile carriera.
“Non vedo l’ora di provare la nuova integrazione. E la plus? Comunque portami più cose possibili dei prodotti nuovi“. E ancora: “Non te la ciucciare la plus! Ci serve sennò non partiamo più“. E altre intercettazioni dove Magnini definisce i prodotti con nomi in codice come “funghi”, “schede”, “esercizi alla spalla”, ma anche frasi più esplicite come quelle sopra citate. Conversazioni che sono più che sufficienti per far chiedere alla giustizia sportiva una squalifica di 8 anni. Ed il deferimento di Filippo Magnini al Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia è ora ufficiale. A comunicarlo è stata la Prima sezione del Tna che ha fissato le date delle prossime udienze di luglio. L’ex nuotatore azzurro dovrà comparire il prossimo 12 luglio. La Procura di Nado Italia chiede otto anni di squalifica per Magnini, accusato di doppia violazione del codice Wada per consumo o tentato consumo di sostanze dopanti (articolo 2.2) e favoreggiamento (2.9), somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata (articolo 2.8).
E di una cosa è certa la Procura sportiva. Che Magnini abbia pagato le sostanze vietate al suo medico nutrizionista Guido Porcellini che se le procurava, con la collaborazione del suo socio in affari, Antonio De Grandis, facendole venire dall’estero.
Ecco perché di fatto, nell’ambito della stessa stessa inchiesta sportiva, ci sarà anche l’udienza del medico nutrizionista del pesarese, Guido Porcellini, fissata il 2 luglio e quella per Antonio Maria de Grandis, tesserato Fir e secondo gli inquirenti procacciatore di sostanze dopanti, il 5 luglio.
Coinvolto nelle intercettazioni anche l’altro azzurro Michele Santucci. Nelle intercettazioni Santucci è probabilmente preoccupato per l’uso di doping e viene tranquillizzato da Magnini: “Tanto lo fanno tutti“.
Per Michele Santucci, l’udienza è fissata il 16 luglio. Se tutto dovesse essere confermato si concretizzerebbe un’ennesima brutta pagina per lo sport italiano.