Come interpretare il significato delle etichette energetiche degli elettrodomestici? Sin dal 1995 le etichette energetiche sono comparse sui nostri elettrodomestici, prima su congelatori e frigoriferi, poi in estensione su altri prodotti quali forni, lavastoviglie, lavatrici, condizionatori. Di pari passo con l’evoluzione tecnologica le etichette energetiche hanno subito diversi cambiamenti, tanto che nel nuovo millennio sono state introdotte nuove classi, come la A+ e la A++, mettendo sempre più al centro dei consumatori il tema dell’efficienza energetica. In attesa dell’annunciata rivoluzione digitale promossa dal Parlamento Ue, che promette entro il 2019 di modificare enormemente il settore entrando davvero nel campo dell’interattività 2.0, proviamo a dirimere i dubbi del consumatore medio proponendo una guida sulle etichette energetiche degli elettrodomestici stilata dal sito QualeScegliere.it, piattaforma on line che offre consigli e recensioni per orientare la scelta al consumo degli utenti.
Etichette energetiche: le 4 aree da individuare
Sono 4 le aree che connotano le etichette energetiche degli elettrodomestici da tenere sott’occhio per comprendere ed identificare correttamente il prodotto: innanzitutto vi sono le informazioni generali situate nella banda in alto, sotto il simbolo dell’Unione Europea, dove vengono indicati nome o marchio dell’azienda produttrice, e codice identificativo del modello di elettrodomestico. Poi vi sono le classi energetiche caratterizzate da una scala colorata, in cui la prima in alto è una banda verde ad indicare i consumi energetici più bassi, mentre l’ultima banda in basso è di colore rosso e indica consumi più alti: generalmente la banda verde può riferirsi ad una normale classe A o a livelli di efficienza superiori, da classe A+ a classe A+++. Accanto alla scala colorata, si trova una freccia nera che riporta l’effettiva classe di efficienza energetica per lo specifico modello di elettrodomesticoin esame: il segno + e il valore correlato non rimanda ad una scala univoca di significato, ma può variare a seconda della tipologia di prodotto di riferimento.
ESEMPI
Frigorifero di classe A consuma circa il 60 per cento in più rispetto a quelli di classe A+++
Lavatrice di classe A consuma circa il 50 per cento in più rispetto a quelli di classe A+++
La terza area di riferimento delle etichette energetiche è formata da un riquadro poco sotto l’indicazione delle classi, dove leggere l’indicazione del consumo medio annuo, che viene espresso in kWh/anno: questo valore incide alla base sul costo della bolletta, e sull’etichetta il valore indicato è una stima plausibile del numero di kWh che verrebbero assorbiti usando regolarmente l’elettrodomestico in un anno. L’ultima sezione delle etichette energetiche riguarda le caratteristiche tecniche che variano a seconda dell’elettrodomestico, ed ogni caratteristica tecnica è definita quindi da valori di riferimento e da simboli diversi. Ricordiamo in ultimo che l’etichetta deve sempre essere accompagnata da una scheda informativa relativa al prodotto.
Etichette energetiche aspirapolvere
La piattaforma QualeScegliere.it propone un’interessante infografica sulle etichette energetiche degli aspirapolvere che illustra in maniera chiara e concisa come ‘si legge’ l’etichetta energetica di un elettrodomestico che viene spesso poco considerato in termini di consumi, eppure si tratta di uno dei prodotti maggiormente utilizzati dagli italiani, e che si trova praticamente in ogni abitazione del Paese. Come si evince facilmente dalle immagini, gli aspirapolvere a traino presentano consumi differenti a seconda della classe energetica di appartenenza: qui sotto trovate un esempio basilare di etichetta energetica di un aspirapolvere, e una guida di facile lettura con tutte le 4 aree precedentemente spiegate che bisogna considerare per comprendere l’efficienza energetica dell’elettrodomestico.
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