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Capodanno: in calo gli incidenti per botti e fuochi d’artificio, feriti a Bari e Napoli

Il Capodanno 2017 apre il nuovo anno con un calo di incidenti causati dai botti e dai fuochi d’artificio. Anche se nei numeri si evidenzia un certo miglioramento rispetto agli scorsi anni, anche grazie agli interventi di prevenzione disposti dal dipartimento della pubblica sicurezza. Ma non sono mancati i feriti. Infatti il primo ferito del 2017 è stato registrato a Napoli, è un ragazzo di 17 anni che in zona Secondigliano ha raccolto da terra un fuoco d’artificio inesploso: portato in ospedale, ha subito l’amputazione parziale di tre dita. A Marcianise (Caserta) un uomo ha subito un trauma cranico a causa dello scoppio di un petardo. Ma anche in Puglia sono avvenuti incidenti

Nel corso dei festeggiamenti per il Capodanno 2017 sono diminuiti gli incidenti causati da un uso improprio dei prodotti pirotecnici rispetto ai dati del biennio precedente (la rilevazione dei dati è stata effettuata con la procedura informatizzata di supporto all’analisi denominata R.I.Se.C., in collaborazione con il CED interforze) e non si sono registrati episodi con esiti mortali.

Le patologie tipiche da scoppio di prodotti pirotecnici si confermano essere i traumi alle mani (frequenti sono le fratture e le amputazioni di dita o falangi); – le ustioni al volto, ed alle parti basse del collo (che, a differenza dei traumi alle mani, provocati essenzialmente da artifici ad effetto scoppiante, possono essere provocate anche dai c.d. illuminanti, apparentemente ‘più innocui’).

Prosegue il trend positivo di riduzione del numero totale dei feriti che per il Capodanno 2017 è stato di 184, di cui 44 ricoverati. Per il Capodanno 2016 furono 190. Si registra però un aumento dei feriti con armi da fuoco che risultano essere 6 rispetto ai 3 dell’anno precedente. I feriti lievi con prognosi inferiore o uguale ai 40 giorni sono stati 168, a fronte dei 174 del 2016. I casi di feriti più gravi, cioè quelli con prognosi superiore ai 40 giorni, sono 12 rispetto ai 16 dello scorso Capodanno. Con particolare riguardo ai ferimenti di minori si registra un incremento del dato complessivo: sono 48 i minorenni che hanno riportato lesioni nel Capodanno 2017 mentre lo scorso anno erano stati 38. Il dato relativo ai minori sotto i dodici anni rimasti feriti è passato dai 19 del 2016 ai 22 dell’anno in corso e quello relativo ai minori di età compresa tra i 13 e i 17 anni è dai 19 dello scorso anno a 26 per il 2017. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali.

Di particolare rilievo sono gli episodi occorsi nella provincia di Bari durante la notte di Capodanno. Sono tredici le persone che hanno riportato lesioni a seguito dello scoppio di botti e petardi. Non si registrano incidenti gravi in città ma numerosi episodi in provincia. Cinque i feriti più gravi, in prognosi riservata, ricoverati presso il Policlinico di Bari. Tra questi due persone di nazionalità albanese nate nel 1991 ed un ragazzo di 16 anni che ha riportato ferite agli arti tali da far valutare la possibilità di amputazione di una mano. Inoltre un uomo di 25 anni è stato ricoverato per lesioni causate dallo scoppio di pirotecnici. A livello regionale sono stati sequestrati circa 50 chili di materiale pirotecnico e sono state denunciate tre persone.

Sono 45 i feriti di Napoli e provincia nella notte di Capodanno. Dieci sono minorenni, i più gravi sono due bimbi. Il primo è un bambino di 9 anni di Torre del Greco, ricoverato al Santobono con una prognosi di trenta giorni, che ha subito l’amputazione del secondo dito della mano sinistra, ustioni di quarto e quinto grado e parziale amputazione di altre due dita per lo scoppio di un petardo. La seconda è una bimba del 2004 di Pratola Serra che ha subito la subamputazione della falange del secondo e terzo dito della mano sinistra: anche lei è al Santobono con una prognosi di trenta giorni. Ferita anche una ragazzina del 2000 di San Giuseppe Vesuviano: ha riportato ustioni multiple per scoppio di petardo, ed è stata dimessa con 30 giorni di prognosi.

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Venti minuti dopo la mezzanotte, in via Comunale Maranda, una signora di 64 anni è stata colpita da un proiettile che l’ha ferita al ginocchio destro e sinistro: è ricoverata a villa Betania con dieci giorni di prognosi. Prima di lei, intorno alle 19 del 31, in via porta Medina un uomo residente ad Avella, a Napoli per visitare la madre, mentre era a bordo del suo furgoncino è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco al collo e altri tre hanno raggiunto la vettura. In via San Martino a San Giorgio a Cremano l’esplosione di una bomba carta nell’androne di uno stabile ha provocato diversi danni al piano terra dell’immobile: i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibili quattro appartamenti. Episodio simile in zona Sanità a Napoli poco prima dell’una di notte: a causa dello scoppio di alcuni petardi è andato in fiamme un appartamento disabitato al secondo piano di via della Sanità: distrutto l’appartamento sono state sgomberate dai vigili del fuoco sei famiglie, e il palazzo dichiarato inagibile. A Marcianise (Caserta) un uomo ha subito un trauma cranico a causa dello scoppio di un petardo. Per il momento si tratta dell’unico incidente avvenuto a Caserta a causa di fuochi d’artificio e botti nella notte di Capodanno.

Tra i motivi principali che hanno legittimato i provvedimenti di sequestro vi sono l’eccedenza dei carichi detenuti dai titolari delle licenze, l’illecita detenzione da parte di chi non ne aveva titolo e la natura illegale degli stessi prodotti sequestrati dovuta a mancanza di marcatura CE, ovvero di preventivo riconoscimento e classificazione da parte di questo Ministero. Sono state denunciate 216 persone a piede libero, con un dato in decremento rispetto a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 317, mentre sono state arrestate 38 persone a fronte delle 26 del 2016. Di seguito si riportano i quantitativi complessivi dei materiali sequestrati:

  • 209 strumenti lanciarazzi,
  • 16 armi comuni da sparo,
  • 4.817 munizioni,
  • 2.754 di polvere da sparo,
  • 77.383 di manufatti appartenenti alla IV e V categoria Tulps,
  • kg. 29.100 di manufatti recanti la marcatura CE,
  • kg. 6.382 di prodotti comunque non riconosciuti e cioè non ricompresi nelle categorie Tulps o CE perché illegali, non correttamente etichettati, non conformi alle norme CE, non rispondenti ai decreti di riconoscimento e classificazione, abusivi e/o altro,
  • n. 6.586.000 pezzi di articoli pirotecnici di varia natura non conformi (per motivi operativi, sono stati indicati dagli Uffici in pezzi anziché in chili).
Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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