Uno degli aspetti del futuro dell’auto non riguarda solo le ultime tecnologie all’avanguardia, ma anche un trend che sta prendendo sempre più il sopravvento, il car sharing. Il fenomeno dell’auto condivisa è diventato un must in tutto il mondo soprattutto per via dei costi di gestione e manutenzione del’auto. In Europa e negli Stati Uniti si contano già oltre un milione di car sharer e si prevede che nel 2020 la quota raggiungerà gli otto milioni in Europa e quattro milioni negli Stati Uniti. Questa è la crescita in Europa che è emersa da un’analisi condotta da AlixPartners, con risultati presentati in occasione della manifestazione Missione Mobilità svoltasi a Milano dalla Amoer (Associrazione per una Mobilità Equa e Responsabile).
Secondo la stessa analisi, nel 2017 i veicoli che verranno messi a disposizione del car sharing saranno pari a 70.000: tra questi, 32.000 si troveranno in territorio americano e il restante sarà in Europa. Tre anni dopo, nel 2020, la cifra ammonterà a 130.000 veicoli. Tornando ai tempi più recenti, a fine 2013 la Germania è risultata il paese in cui il car sharing viene praticato di più con 800.000 utenti e più di 13.000 veicoli. Sul primo gradino del podio troviamo Berlino con 2.300 auto e 207.000 utenti, seguita poi da Londra con 2.250 auto e 120.000 utenti e infine Parigi con 2.000 veicoli e 105.000 utenti.
Roma si dimostra timida rispetto alle altre capitali europee con appena 120 auto e 2.500 utenti, così come Madrid con 130 veicoli e 8.000 utenti. Perché un automobilista dovrebbe optare per il car sharing? La ragione principale riguarda il fattore economico: il 56% degli utenti del car sharing si lamenta dei costi di acquisto e di gestione della propria auto mentre il 23% opta per questa soluzione per via dell’inquinamento atmosferico. Il 36% apprezza il car sharing per la facilità di accesso al servizio mentre il 46% vorrebbe una disponibilità più ampia dei veicoli e infine il 25% sostiene di non trovare l’auto dei propri gusti. Inoltre il 21% è dubbioso sul reale risparmio a lungo termine.
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Ma come in ogni fenomeno che si rispetti, anche il car sharing non è esente da lati oscuri. In effetti questo vero e proprio boom dell’auto condivisa che sta letteralmente esplodendo nel nostro Vecchio Continente potrebbe frenare il mercato dell’auto privata, considerando che a breve termine ci saranno 4.1 milioni di veicoli in meno in circolazione. Ma la perdita dovrebbe essere compensata dall’altro lato da acquisti più importanti da parte delle società di car sharing. Non c’è dubbio, tecnologie a parte, il car sharing è il futuro dell’auto.