Un carabiniere, a Livorno, ha dato un calcio in faccia a un ragazzo bloccato a terra dal collega. Si tratta del secondo episodio di violenza dopo quello accaduto a Milano, che ha scatenato la reazione indignata di buona parte della popolazione e dei social, dove il video del pestaggio è diventato virale. L’Arma dei Carabinieri, con una nota, ha fatto sapere quanto tale atteggiamento sia contro i suoi valori e ha annunciato il trasferimento immediato del militare coinvolto.
Ennesimo episodio di violenza da parte delle forze dell’ordine, dopo quello del pestaggio di ieri da parte di 4 agenti della Polizia locale di Milano ai danni di una donna brasiliana trans di 41 anni. Un filmato di Welcome to favelas, che sta circolando in queste ore, mostra un carabiniere di Livorno tirare un calcio in faccia a un ragazzo a terra, già tenuto fermo dal suo collega. Fotogrammi che hanno scatenato ancora più indignazione e stanno suscitando molte polemiche. Intanto, l’Arma dei Carabinieri si è dissociata con il comportamento del militare, spiegando che verrà trasferito nell’immediato a un ruolo non operativo.
Il video è stato condiviso sul gruppo Telegram Welcome to Favelas alcune ore fa, e mostra un carabiniere in servizio a Livorno, mentre si avvicina a un ragazzo già a terra, bloccato dal collega, e gli sferra un calcio in piena faccia.
Si sente il fermato gridare “Così no, mi state trattando male”, dicendosi disposto a seguirli, mentre i due carabinieri gli intimano di stare fermo, quando è già a terra. Stando alle ricostruzioni, il video sarebbe stato girato ieri, 24 maggio. Il giovane fermato avrebbe rubato un paio di cuffie e delle scatolette di cibo per cani.
E mentre montano le polemiche, in particolare sui social, l’Arma dei carabinieri si è dissociata dal comportamento del militare, rilasciando un comunicato ufficiale: “Tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell’Arma. Il comportamento del militare verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto, a partire dal trasferimento istantaneo ad un incarico non operativo”.
Si tratta del secondo episodio di violenza da parte delle forze dell’ordine dopo quello accaduto ieri a Milano, e che ha suscitato un vespaio di polemiche, anche tra le forze politiche.
Ieri ha scatenato indignazione e numerose polemiche il video amatoriale realizzato alle 8 di mattina da alcuni studenti in zona Bocconi, a Milano, raffigurante un gruppo di quattro agenti della Polizia locale mentre armati di spray al peperoncino prendono a manganellate ai fianchi e alla testa una donna trans brasiliana di 41 anni.
La donna, con precedenti per reati di strada e problemi mentali, sarebbe stata denunciata per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il video è diventato ben presto virale sui social, e ha scatenato moltissime polemiche, con tanti utenti che hanno ritenuto tanta violenza gratuita, da parte delle forze dell’ordine, soprattutto visto e considerato che ad un certo punto la trans sembra alzare le mani sopra la testa in segno di resa.
Secondo Daniele Vincini, segretario del Sulpl, “Tutto è iniziato quando la trans, in stato di alterazione, ha infastidito i bimbi davanti la scuola Casa del Sole di via Giacosa, cercando di denudarsi e urlando di avere l’Aids”. Una tesi, tuttavia, smentita dalla Procura nella serata di ieri, che ha parlato di una chiamata ricevuta per schiamazzi, e non per atti osceni. Intanto i pm hanno aperto un fascicolo per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione, per ignoti, in quanto deve essere ancora completata l’identificazione dei quattro poliziotti.
Diverse, le reazioni politiche, con Ilaria Cucchi dell’Alleanza Verdi Sinistra che ha tuonato: “Gli autori di tanta violenza non pensino di farla franca”, mentre l’esponente FdI Riccardo De Corato ha dichiarato che “gli agenti hanno fatto quello che dovevano per fermare l’aggressione di una trans in escandescenza”.
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