[didascalia fornitore=”ansa”]Foto di repertorio[/didascalia]
Una vicenda sconcertante ha travolto l’Arma: tre Carabinieri, due sottufficiali e un appuntato, sono stati arrestati e condotti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per aver insultato e falsamente accusato un ragazzo di origini ghanesi di essere un terrorista islamico. ‘È finita, è finita, è finita! Devi morire in galera. Tu sei musulmano. Ora Renzi non ci sta più. È arrivato Salvini, ti devo fare un c… così’, gli avrebbero urlato i tre militari ora sospesi dall’Arma.
Osman, il ragazzo che lunedì è stato arrestato dai Carabinieri di Giugliano con la falsa accusa di avere legami col terrorismo islamico, ha ripercorso le fila dell’accaduto nello studio del suo avvocato Luciano Santoianni, davanti ai microfoni di Repubblica. ‘Hanno scassato tutta la casa con una mazza, me li sono visti addosso all’improvviso e mi hanno portato dietro l’abitazione dove hanno fatto finta di ritrovare una pistola. Hanno cominciato a inveire contro di me. – Ma quella pistola non è mia l’avete messa voi – gli ho detto. Ho cercato di urlare. Di fronte a noi abita un maresciallo e così ho cominciato a chiamarlo ad alta voce. Ma loro mi hanno bloccato’.
L’inchiesta è nata a seguito di una segnalazione della Finanza ai Carabinieri. Dinanzi all’accaduto i militari del nucleo investigativo del comando provinciale non hanno potuto fare altro che arrestare immediatamente i colleghi. Poco dopo sono giunte le scuse di costoro rivolte all’Arma e agli immigrati ingiustamente accusati. Nel frattempo Omar con l’appoggio di tre suoi amici, David, Said e Zacaria, sta preparando la denuncia contro i tre militari arrestati che verrà presentata alla Procura di Napoli Nord.