Il Regno Unito affronta una crisi di approvvigionamento alimentare di frutta e verdura a causa dell’aumento dei costi che ha colpito i professionisti del settore.
La crisi economica si sta aggravando oltremanica. Non più di tre lotti di pomodori, peperoni o broccoli: i supermercati britannici sono attualmente colpiti da una carenza di alcuni tipi di frutta e verdura che sta spingendo alcuni negozi a razionare il numero di prodotti per cliente.
C’è penuria di frutta e verdura in Gran Bretagna. Una situazione complicata che spinge molti supermercati a razionare le quantità che hanno a disposizione.
A creare tale situazione sono state le avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato le zone dell’Europa meridionale e dell’Africa del nord, le quali non hanno permesso di ottenere raccolti soddisfacenti, come dichiarato da Andrew Opie, funzionario della federazione dei commercianti BRC.
La federazione ha confermato che alcuni negozi nel Paese hanno introdotto limiti temporanei al numero di prodotti che i clienti possono acquistare per garantire la disponibilità per tutti. Le interruzioni “dovrebbero durare alcune settimane“, ha aggiunto Opie.
I prodotti per i quali si riscontra maggiore difficoltà di approvvigionamento, come dichiarato il portavoce della catena di negozi Asda, sono quelli importanti dalla Spagna del sud e dal nord Africa. Per questo motivo, è stato introdotto un limite momentaneo di tre per ogni prodotto. Per questo, le scorte sono limitate e razionate al meglio.
La misura riguarda lotti di pomodori, peperoni, cetrioli, lattuga, lattuga, broccoli, cavolfiori e lamponi.
Al di là di questi problemi una tantum, a dicembre gli agricoltori britannici hanno avvertito che il Regno Unito si stava dirigendo verso una crisi di approvvigionamento alimentare a causa dell’aumento dei costi che colpisce i professionisti del settore.
Il governo ha annunciato martedì – alla conferenza annuale della National Farmers ‘Union (NFU), il principale sindacato di agricoltori del paese – che, quest’anno, saranno stanziati oltre 168 milioni di sterline in sussidi per gli agricoltori britannici al fine di “stimolare l’innovazione, sostenere la produzione alimentare, migliorare gli animali, salute e benessere e tutela dell’ambiente”.
Questi sussidi saranno pagati parallelamente all’istituzione di “programmi di gestione ambientale del territorio“, che sostituiranno gli aiuti europei dopo la Brexit, come affermato dall’esecutivo in un comunicato stampa.
Vedremo, dunque, come evolverà la situazione nelle prossime settimane sul piano degli approvvigionamenti alimentari nel Regno Unito.
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