In Italia si sta verificando una carenza di farmaci che interessa alcuni prodotti per cause non chiare.
Diversi antifebbrili, antipiretici e antibiotici, nonché medicine per i problemi cardiovascolari, risultano al momento difficili da trovare.
Se ci addentriamo in una qualsiasi farmacia in questi mesi, scopriremo che alcuni farmaci sono molto difficili da trovare e nemmeno su ordinazione è possibile acquistarli. Secondo i dati di Aifa sono circa 3000 i medicinali di cui è stata denunciata la carenza e le associazioni regionali dei farmacisti hanno denunciato più volte questo fatto.
Parliamo in particolare di farmaci antifebbrili a base di ibuprofene, specialmente quelli per i più piccoli. Poi abbiamo alcuni antibiotici che si assumono oralmente e altri ad uso pediatrico, farmaci per il trattamento di patologie cardiovascolari e vari antipiretici.
Uno dei medicinali che manca maggiormente è l’ibuprofene da 600 mg, che ormai è il più utilizzato per curare il Covid. Probabilmente molte persone hanno fatto scorta per l’inverno, tuttavia i problemi legati alla reperibilità di alcune medicine sono tutt’altri.
Ma come mai avviene tutto questo? Come mai un bene così prezioso per tutelare la nostra salute è in carenza? La filiera produttiva sta riscontrando alcuni problemi, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime necessarie.
Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, ha spiegato così una situazione molto preoccupante denunciata dagli addetti al settore, quindi medici e farmacisti di tutta Italia.
In un’intervista rilasciata a Sky Tg24, ha precisato:
“anche per il nostro paese è un momento di grave difficoltà sebbene sia il principale produttore di farmaci. gli ingredienti utilizzati per i farmaci sono per lo più provenienti da india e cina ma tutto è diventato più costoso e difficile da reperire a causa della crisi che sta colpento il mondo. i prezzi sono leggermente scesi ma la filiera è sotto pressione, in questo modo possono saltare le aziende produttrici”.
Cattani ha continuato dicendo che viste tali difficoltà per la crisi internazionale che stiamo attraversando, servirebbe una strategia importante che il governo dovrebbe attuare per tutelare la produzione dei farmaci.
Sulla crisi ha inciso ovviamente anche la guerra e Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, ha sottolineato anche un altro aspetto importante correlato alla mancanza dei medicinali:
“le materie prime, come l’alluminio per realizzare i blister ma anche le altre che occorrono per il packaging, arivano dall’est e quindi il settore farmaceutico fatica a mettere i farmaci nella confezione. inoltre l’aumento del costo del carburante ha portato a ulteriori slittamenti nelle consegne”.
Molte sono state le segnalazioni in questi mesi e il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, cerca di tranquillizzare la popolazione rassicurando che si sta provvedendo a risolvere in parte i fattori legati alla carenza di farmaci in Italia.
Secondo Eugenio Leopardi di Federfarma, verso la fine dell’anno la situazione peggiorerà ulteriormente, ad esempio, farmaci molto ricercati, come il Brufen, mancheranno totalmente.
Sebbene il settore dei farmaci stia affrontando un periodo molto duro, abbiamo un’ipotesi per far fronte alla carenza, ovvero optare per prodotti equivalenti che sono certamente di grande aiuto, tuttavia ancora poco diffusi rispetto alla richiesta.
L’Italia è il Paese europeo con la percentuale più bassa di utilizzo di farmaci equivalenti, infatti ogni anno gli italiano spendono un miliardo e mezzo di euro per avere il medicinale di marca, tuttavia potrebbe essere una buona soluzione temporanea.
Un altro consiglio è quello di usare cure generiche, ovvero dei preparati che si possono reperire direttamente in farmacia, tuttavia anche questi sono ancora poco diffusi.
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