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Carenza di tecnici e laureati, i dati in Italia e in Europa

Le aziende italiane stanno lanciando un allarme poiché si fa difficoltà nel reperire tecnici e laureati.

Tecnico che sta programmando un braccio robotico- Nanopress.it

Un allarme che sta mettendo molto in difficoltà le aziende italiane le quali si trovano costrette a dover trovare una soluzione alternativa.

Assenza di tecnici e laureati

In Italia la situazione è questa: sono sempre di meno i tecnici e i laureati.

E questo è un dato che è stato diffuso da Unioncamere-Anpal in cui si afferma che, nel 2022, la ricerca di laureati è andata oltre le 780.000 unità.

Ma quali sono le lauree più richieste? Tra queste troviamo quelle di ingegneria ed economia oltre a quelle di paramedico e medico.

Mancano poi tecnici specializzati al punto che le aziende lombarde hanno chiesto di rendere più semplice l’arrivo in Italia di una determinata tipologia di immigrati che hanno un particolare livello di preparazione.

Prima di arrivare a questa decisione hanno chiesto ai ragazzi che hanno abbandonato gli studi, di riprendere in mano i libri così da trovare un lavoro.

Scendendo più nel particolare, nel 2022, il settore economico aveva in previsione di:

  • assumere 2.600 laureati con una difficoltà del 36%;
  • nel settore medico si dovevano assumere 15.000 laureati anche se si è trovata una difficoltà del 68,7%;
  • situazione altrettanto grave è quella che interessa il settore sanitario e paramedico all’interno del quale erano previste 66.000 assunzioni con una difficoltà dello 64,9%;
  • nel settore dell’ingegneria elettronica, in cui si aveva intenzione di assumere 52.000 laureati, c’è stata una difficoltà del 60,9%.
Donna che si è appena laureata- Nanopress.it

Una carenza di laureati che è presente soprattutto all’interno delle materie scientifiche che prendono il nome di Stem, anche se c’è un’eccezione che fortunatamente esclude l’economia.

In poche parole il problema è abbastanza semplice: è aumentata la richiesta di personale mentre, dall’altra parte, il numero di laureati risulta essere troppo basso.

Si tratta di una difficoltà che non interessa soltanto l’Italia ma l’intera Europa.

La carenza di laureati in tutta Europa

Anche per quanto riguarda la carenza di tecnici e laureati, in Europa i numeri sono abbastanza preoccupanti.

Infatti in paesi come Spagna, Germania, Malta, Francia, Grecia e Gran Bretagna soltanto il 26% degli universitari è riuscito a portare a termine la laurea in queste discipline.

La situazione in Italia è anche peggiore se si pensa al fatto che la percentuale diminuisce fino al 24,5%, un livello decisamente inferiore nelle donne in cui non si supera il 15%.

Per le nostre aziende il risultato è scontato in quanto quattro aziende su 10 non riescono a trovare i lavoratori che hanno una formazione adatta.

E questo è ciò che accade più o meno in tutte le regioni d’Italia anche se non mancano delle differenze ed eccezioni.

Infatti, la percentuale più alta di assunzioni di laureati si registra in Lazio e in Lombardia dove risulta essere al 20% rispetto alle richieste.

Una percentuale che non supera il 17% in Piemonte, in Sicilia e in Campania.

In Valle D’Aosta e in Abruzzo questo è un dato invece che non va oltre il 9%.

Durante gli anni, diverse aziende italiane hanno deciso di muoversi verso la digitalizzazione del processo produttivo anche se attualmente però mancano i lavoratori specializzati.

Il fatto che ci si trovi di fronte a questa carenza, non è un qualcosa che risparmio nessun tipo di settore a partire dalle macchine utensili fino alla chimica industriale.

Nel caso in cui questa situazione continui a restare in stallo, numerosi saranno i problemi che l’economia si troverà ad affrontare.

La situazione è alquanto seria in quanto non è più semplice come una volta riuscire a trovare delle figure professionali.

Le aziende chiedono sempre più spesso dei lavoratori che hanno delle competenze specifiche, delle persone che purtroppo non sono in grado di reperire.

Anche se si inizierebbe adesso e si darebbe inizio ad una buona formazione, sarà necessario comunque attendere almeno 5 o 6 anni per avere dei risultati.

Si tratta di un tempo che per il momento risulta essere accettabile.

L’ingegnere sta lavorando sul tetto dell’edificio- Nanopress.it

Nel caso in cui invece i tempi si prolungano ancora di più e quindi non si riesce a risolvere questa situazione, l’Italia rischia di andare verso un declino preoccupante.

Attualmente ci sono le macchine ma mancano tecnici e laureati.

Infatti diverse sono le aziende che hanno deciso di andare verso l’innovazione tecnologica così da riuscire a stare al passo con la concorrenza internazionale.

Attualmente però sembra essere questa una scelta del tutto giusta in quanto l’industria non riesce più ad essere competitiva come un tempo a causa dell’assenza del personale preparato.

In conclusione ciò di cui si ha bisogno è di un intervento immediato, una soluzione necessaria per fare in modo che gli industriali possano proporre di mettere le mani sui Net, sia su quei ragazzi che non lavorano e non studiano.

L’idea potrebbe essere quella di offrire loro un posto e dare in cambio la disponibilità per seguire un corso di formazione.

Un’altra soluzione è quella di utilizzare dei tecnici specializzati attraverso l’immigrazione qualificata, una soluzione che attualmente in Germania sta già dando degli ottimi risultati.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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