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Tanti utilizzatori di smartphone e tablet hanno l’abitudine di lasciare il caricabatteria collegato alla presa della corrente elettrica anche quando all’altro capo del filo non è stato connesso nessun dispositivo. Questa pratica, dicono gli esperti, è controproducente e ha effetti negativi, se non sul caricatore stesso, sui nostri conti. Forse non tutti sanno, infatti, che il caricabatteria lasciato attaccato alla presa di corrente continua ad assorbire, e quindi a consumare, energia. Tale consumo di energia poi verrà contato in bolletta e il consumatore lo pagherà centesimo su centesimo.
Per quanto riguarda l’efficienza dei dispositivi, i produttori in buona sostanza affermano che se si lascia il caricabatteria alla rete elettrica non ci sarebbero problemi per gli smartphone o per i tablet ricaricati, ma va precisato che, secondo loro, i problemi non sussisterebbero nemmeno né per quanto riguarda i caricatori stessi. I quali però, e ci sono evidenze chiare in merito, tendono senz’altro a surriscaldarsi, particolare che potrebbe renderli facilmente non più funzionanti nel modo corretto.
Il problema di lasciare il caricabatterie attaccato alla presa elettrica è dunque di tipo economico. Già, perché il caricabatteria, pur senza smartphone attaccato, consuma lo stesso corrente elettrica, anche se in minima parte. Ovviamente ogni modello ha un suo consumo, quindi a meno che non testiamo modello per modello, è difficile fare una media che possa valere per qualsiasi dispositivo
In Italia, infatti, il costo medio di un kiloWatt per ora varia in base al fornitore del servizio e alle caratteristiche del contratto stipulato.
Nel trimestre corrente (da aprile a giugno 2018) il prezzo della tariffa luce con fascia unica è pari a 0,05090 euro/kWh. Per la tariffa luce bioraria, che invece ha un prezzo diverso a seconda della fascia oraria in cui l’energia elettrica viene utilizzata, il prezzo è pari a 0,05475 euro/kWh in Fascia F1 e 0,04908 euro/kWh in Fascia F2 e F3. E questo si riferisce solo alla componente materia prima energia (PE).
Per la legge dei numeri, quindi, il risparmio se si staccassero tutti i caricatori dalle prese di corrente, sarebbe di decine di euro, quindi certamente rilevante per un consumatore medio.
E considerando che in Italia ci sono oltre 49 milioni di smartphone (dati Hootsuite/We Are Social), è facile fare il conto su quanti soldi si potrebbero risparmiare: i dati parlano di numeri stratosferici, quasi dieci milioni di euro all’anno, complessivamente. Un dato impressionante che dovrebbe farci riflettere su un’abitudine tanto sbagliata ed economicamente controproducente, quanto facile da abbandonare.