Tanta commozione e lunghi applausi durante i funerali di Carlo Azeglio Ciampi, tenuti nella chiesa di San Saturnino Martire a Roma in forma privata. A dare l’ultimo saluto all’ex Capo dello Stato ci sono le persone più importanti per lui, a partire dalla moglie Franca, ma anche tanta gente comune. Accanto al feretro sfilano gli amici di una vita, come l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui lo univa un legame di forte amicizia. In contemporanea con i funerali, è stato rispettato il lutto nazionale, con le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici: tanta la partecipazione delle persone comuni che hanno raggiunto la chiesa nel quartiere romano dove Ciampi risiedeva da anni. “L’ultimo ricordo è quando gli ho portato la benedizione di papa Francesco. Con un filo di voce mi ha detto di ringraziarlo. Poi, ha cercato di farsi il segno della Croce e mi ha accarezzato. Siamo rimasti a guardarci nel dono della compagnia“, ha ricordato mons. Vincenzo Paglia, che ha celebrato la funzione.
“Per me è stato un grande dono la sua amicizia. Oggi Carlo ci lascia ripetendoci la preoccupazione per l’educazione dei giovani ai quali ha dedicato tanti messaggi di fine anno“, dice il vescovo che ha voluto celebrare il suo settennato.
“Conosceva i limiti e anche le potenzialità dell’Italia. Un doppio patriottismo lo animava: da presidente portò l’Italia nel nuovo millennio. Ha voluto irrobustire la difficile unità degli italiani intorno al tricolore e mettere al sicuro questa unità nell’Europa, anche se, di recente, non nascondeva la sua preoccupazione“, continua nella sua omelia mons Paglia, quasi citando le parole che la moglie Franca aveva detto al Corriere della Sera due giorni dopo la sua scomparsa.
La preoccupazione per le generazioni future, quel suo senso dello Stato sempre presente e il sollievo di vedere le dimostrazioni d’affetto per il suo “amatissimo Carlo“. Nell’intervista, la signora Franca, ricorda gli ultimi periodi di Ciampi e svela le sue angosce. “Siamo bisnonni e speravamo che finalmente si realizzassero prospettive meno complicate per chi verrà dopo di noi, per i nostri bisnipoti“, le parole della vedova raccolte dal quotidiano di via Solferino.
Oltre alle persone comuni sono tante le autorità che si sono recate nella chiesa capitolina per rendergli l’ultimo saluto. Oltre a Mattarella, ci sono i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, il presidente emerito Giorgio Napolitano, e la sindaca di Roma, Virgina Raggi. Assente, invece, il premier Matteo Renzi, impegnato a New York per l’assemblea generale dell’Onu.
Tra la folla ci sono anche Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi. “Per me è stato un padre. Quanto bene c’ho voluto“, ha raccontato l’attore e regista. “Un uomo con un’onestà e un’integrità morale incredibili. Se mi dicessero chi vuoi imitare nella vita ecco, io risponderei Ciampi. È stato un miracolo per la sua famiglia, da semplice impiegato è diventato governatore e poi presidente. Che bel viaggio“, ha concluso.
Il presidente emerito era scomparso il 16 settembre all’età di 95 anni in una clinica della capitale dove era ricoverato da qualche settimana: per due giorni, l’omaggio dei cittadini e delle autorità nella camera ardente allestita in Senato è stato continuo e commosso.
Tutte le più alte cariche dello Stato si sono recate a dare il loro personale saluto a Ciampi, a partire dall’amico Mattarella, e dall’ex inquilino del Quirinale, Giorgio Napolitano. Non è voluto mancare il premier Renzi, come i presidenti di Camere e Senato e tutti gli esponenti politici di maggioranza e opposizione.
La Sala Nassiriya del Senato era piena di corone di fiori e di omaggi che le persone comuni hanno voluto lasciare in ricordo del presidente Ciampi: accanto alla bara anche quella del Livorno, la sua squadra del cuore nella città che gli ha dato i natali, mentre mons Vincenzo Paglia ha portato la benedizione e i saluti del Papa.
Unica voce fuori dal coro è quella di Matteo Salvini che, dopo aver attaccato Ciampi a ridosso della scomparsa, conferma il suo giudizio negativo. “Sono convinto che chiunque sia stato complice di aver venduto l’Italia dovrà renderne conto ai cittadini. Per questo ho detto che rispetto tutti i morti, ma politicamente aveva sulla coscienza il fatto di aver svenduto l’Italia“, dice dal Congresso dei Giovani Padani di Pontida.