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Il ‘matrimonio’ tra Carlo Conti e la TV durerà ancora per molto, ma certo non per sempre. Il presentatore del Festival di Sanremo 2017, ospite della Festa dell’Unità, tenutasi a Prato nella serata di domenica 18 luglio 2016, ha infatti confessato che spera di riuscire a smettere di fare televisione. Intanto il conduttore più ‘nero’ del tubo catodico prepara il suo terzo festival della canzone italiana consecutivo, ma anche la nuova edizione di Tale e Quale Show. E si è già buttato a capofitto nel nuovo impegno affidatogli dalla RAI: potenziare il network radiofonico dell’azienda di Stato.
Pare che Carlo Conti non voglia diventare come Pippo Baudo. Negli anni, in molti lo hanno paragonato a Super Pippo per via del numero di edizioni del Festival di Sanremo condotte. Di Pippo Baudo, però, sembra che il presentatore non voglia ereditare la stessa smania di stare in video a vita.
Ospite a Prato, Conti ha infatti confessato: ‘Spero di riuscire a smettere di fare TV, anche perché basta rallentare con il lavoro‘. Poi ha aggiunto: ‘Passerò un’estate un po’ di vacanza e un po’ di lavoro, perché tengo i file sempre accesi, soprattutto pensare al prossimo Sanremo’. Queste le parole del conduttore.
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Un discorso per cui si avverte una sorta di preoccupazione generale. La difficoltà potrebbe essere quella di non riuscire a staccarsi da quell’ambiente che per anni gli ha dato numerose soddisfazioni. Soddisfazioni lavorative che sono (tutt’ora) anche un po’ delle soddisfazioni personali. Forse ciò si colloca in quello spazio di confine tra fare televisione per sé e farla per gli altri.
Dunque Sanremo, che quest’anno anticipa la messa in onda di qualche giorno rispetto all’edizione 2015. E il ritorno su RAI 1 del programma di imitazioni Tale e Quale Show. Si parte venerdì 16 settembre 2016. Ci sarà anche uno speciale per le feste natalizie. Si chiamerà Natale e Quale Show.
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Cosa fa Carlo Conti nell’ultimo periodo? Praticamente è ritornato a una sua vecchia passione, la radio, ma con titoli più elevati rispetto al ‘semplice’ dj, così come lo faceva tanti anni fa. Ora la RAI, la nuova TV di Stato ‘per te, per tutti’, media company degli annunci e delle promesse da mantenere, lo ha voluto al timone del network radiofonico (anche per difendersi dal primo polo radiofonico fondato da Mediaset?):
‘Vediamo di farlo al meglio almeno nei prossimi anni’. Ha detto. ‘La radio per me è il primo amore, non si scorda mai. Mi ha insegnato la capacità di sintesi, i ritmi, il non dilungarmi e a parlare indipendentemente da chi hai di fronte. La radio è una forza incredibile, è ancora un mezzo meraviglioso che non morirà mai’. Ha concluso. E detto dall’uomo tv RAI per definizione, rischia di suonare un po’ strano. Ma ci sta.
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