Tonnellate di carne avariata partiva dal Brasile e arrivava in Europa, fino alle nostre tavole. Lo scandalo della “carne fraca” ha messo in allarme il mondo intero, perché sono tantissimi i paesi che importano bovini e polli brasiliani. Italia compresa. Solo che la carne proveniente da 21 aziende sarebbe stata adulterata per nascondere il fatto che fosse andata a male.
Queste aziende, per immettere sul mercato i loro prodotti scaduti e marciti, si servivano di sostanze chimiche, forse cancerogene, per camuffare il pessimo stato di conservazione. I bovini venivano gonfiati con l’acqua per aumentarne il peso, i polli con la carta, mentre nelle salsicce veniva macinata carne della testa del maiale. Poi le ditte pagavano mazzette alle autorità brasiliane affinché permettessero comunque l’esportazione della carne avariata, attraverso certificati irregolari. Carne che arrivava in Europa e, molto probabilmente, anche nel nostro paese. Un quotidiano brasiliano ha raccontato di come quattro container di una delle aziende coinvolte sarebbero stati bloccati tempo fa in un porto italiano, a causa della presenza di salmonella all’interno. Non è da escludere, quindi, che nei conteiner si trovasse la carne incriminata.
La Commissione europea è passata subito all’azione, sottoponendo a embargo temporaneo le aziende coinvolte. Così come hanno fatto Cina e Corea del Sud. In Brasile intanto sono stati arrestati decine di funzionari del ministero dell’Agricoltura. Nonostante le rassicurazioni da parte del governo brasiliano, rischia di essere pesante il contraccolpo per l’economia del Brasile, il più grande esportatore al mondo di manzo e pollo, e il quarto di carne di maiale. Nel 2016 ha venduto carne per 13,9 miliardi di dollari a 150 paesi.