E’ allarme per la carne di maiale contaminata da MRSA nel Regno Unito. Il pericolo deriverebbe soprattutto dai troppi antibiotici usati negli allevamenti europei. L’MRSA è infatti lo Staphylococcus aureus, un superbatterio resistente agli antibiotici, la cui diffusione è massima negli allevamenti di suini del nord Europa. Questo batterio è in grado di infettare chi lavora a contatto con gli animali, ma anche i prodotti alimentari che arrivano sugli scaffali dei supermercati. In Danimarca alcuni test hanno messo in evidenza che il 20% dei prodotti suini sarebbe contaminato.
Nel Regno Unito, attraverso un test promosso dal quotidiano Guardian, su 100 prodotti 9 sono risultati contaminati dal batterio MRSA. L’infezione di questo microrganismo porta a delle eruzioni cutanee anche gravi, ma soprattutto quello che preoccupa gli esperti è la resistenza agli antibiotici, che, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2050 potrebbe provocare più morti dei tumori.
Il problema non è limitato soltanto al nord Europa, perché, secondo gli scienziati, ogni Paese con allevamenti di suini è a rischio di presentare questo problema, legato all’uso massiccio degli antibiotici negli allevamenti. Anche in Italia l’utilizzo degli antibiotici negli allevamenti di suini non è affatto indifferente.
All’Italia è stata assegnata addirittura la maglia nera nella resistenza agli antibiotici, causata da un uso spesso indiscriminato nell’uomo e negli animali. Esiste un regolamento europeo che obbliga ad indicare in etichetta la nazione di origine della carne, oltre al nome dello Stato, in cui l’animale è stato allevato e macellato, ma rimane il problema degli allevamenti infetti, che non sono tracciati in alcun modo.