Scattano 500 euro di multa per questi soggetti che usano coriandoli e stelle filanti a Carnevale: purtroppo non è uno scherzo.
Il Carnevale è iniziato e tutta Italia torna a festeggiare nuovamente in presenza nelle piazze. Eventi e tradizioni si fondono, con i bambini in festa e gli adulti che si travestono anche solo per un giorno con la maschera del supereroe preferito. Tra scherzi e divertimento, c’è una multa che potrebbe rovinare tutto: se usiamo stelle filanti e coriandoli potrebbero scattare 500 euro di multa. Dove fare attenzione?
Dopo due anni di stop, il Carnevale in Italia è tornato con tutti i suoi colori e tutte le sue maschere. Questa è una festa antica e diffusa, amata da grandi e piccini con tradizioni che si tramandano da generazione in generazione.
Maschere fatte a mano, storie e personaggi di alto profilo che ancora oggi diventano i protagonisti assoluti del Carnevale. Vista in questo modo potrebbe sembrare una festa semplice e senza senso, in realtà è una tradizione antichissima che risale già all’Antica Roma. Durante questi Saturniali, le persone potevano lasciarsi andare e giocare o fare scherzi senza conseguenze.
Questo era anche un modo per eliminare il divario tra ricchi e poveri, con maschere che rendeva tutti uguali senza distinzioni. Anche oggi si gioca e ci si traveste, ma attenzione ai coriandoli e le stelle filanti che vengono lanciate per strada perché potrebbero far scattare ben 500 euro di multa.
Il mondo è cambiato completamente, ma la voglia di divertirsi resta uguale ad un tempo. Soprattutto la città di Venezia – che è nel pieno del festeggiamento – attira tantissime persone che arrivano da tutto il mondo.
Quest’anno è importante anche strizzare l’occhio all’ambiente e proprio il sindaco di Venezia ha deciso di rivolgersi a cittadini e turisti, firmando un’ordinanza specifica. Il testo vieta stelle filanti e coriandoli in plastica così come prodotti similari (gli spara coriandoli) che possono inquinare l’ambiente via terra, aria e mare.
Non tutti lo sanno, ma i coriandoli sono altamente inquinanti e hanno un impatto deleterio sull’ambiente. Intasano i tombini, vengono scambiati per cibo dagli uccelli o ingeriti dagli animali oltre che finire dentro le acque inquinandole perché non biodegradabili.
Nell’ordinanza del Sindaco di Venezia viene evidenziato che la dispersione di questi prodotti è quindi vietata, per tutta queste serie di motivi. Un provvedimento che ha l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente e gli animali, così come preservare una delle città più antiche con il patrimonio artistico riconosciuto in ogni parte del mondo. Venezia è una città vulnerabile e questo eccesso di plastica potrebbe avere un effetto domino devastante da non sottovalutare.
Venezia vuole diventare una delle prime città italiane “plastic free” con iniziative e provvedimenti che invitano cittadini e turisti a cambiare il loro stile di vita. L’attenzione durante il Carnevale dovrà essere al massimo, vietando in ogni modo vendita e dispersione di questi coriandoli.
Cosa accade a chi non la rispetta? Una multa che parte da 25 euro per arrivare a 500 euro.
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