Allegro e chiassoso, il Carnevale ha origini antichissime: il significato della festa, infatti, sembra legato, benché non vi siano fonti storiche accertate, alle feste pagane in onore di Saturno e di Luperco, con cui sia i Greci che i Romani propiziavano il raccolto e gli allevamenti di bestiame. Tradizionalmente il periodo del Carnevale è quello che intercorre tra il 17 gennaio e il primo giorno di Quaresima, sebbene l’inizio della festa vari da regione a regione. Per tutte però si conclude col ‘martedì grasso‘, il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri quando ha inizio appunto la Quaresima.
Le origini del Carnevale, dunque, così come il significato della festa, si intrecciano con antiche tradizioni pagane: alcuni ritengono che derivi dalle celebrazioni propiziatorie dei Greci e dei Romani caratterizzate, tra l’altro, da periodi di baldoria, dissolutezza e addirittura rovesciamento dell’ordine sociale; altri lo fanno risalire a feste primitive, di carattere orgiastico, che celebravano l’arrivo della primavera; altri ancora alle feste egiziane in onore della dea Iside.
Origine del termine ‘carnevale’
Oggi, come dicevamo, il Carnevale introduce il periodo che la religione cristiana chiama Quaresima, ovvero i 40 giorni che precedono la Pasqua e che ricordano quelli che Gesù trascorse nel deserto. L’etimologia del termine ‘carnevale‘, infatti, risale, con molta probabilità, al latino ‘carnem levare‘, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica che prevedeva di non mangiare carne dal primo giorno di Quaresima (quindi dalla fine del Carnevale) fino alla Pasqua.
Assodata la difficoltà di individuare le origini precise del Carnevale, la festa si è arricchita, nel corso dei secoli, di diverse sfumature anche in base alle varie zone geografiche. Tuttavia il concetto di propiziazione e di fecondità della terra rimane alla base del significato di questa festa: il periodo carnevalesco, infatti, coincide con l’inizio dell’anno agricolo, cosa che potrebbe accomunare la festa a quella dell’antica Grecia in onore di Dioniso (in cui il vino la faceva ovviamente da padrone) o a quella romana in onore di Saturno – durante i Saturnali era d’obbligo darsi alla pazza gioia per favorire un raccolto abbondante e quindi un anno di grande felicità. Ad arricchire ancor di più queste feste, c’erano carri festosi tirati da animali bardati e colorati, mentre il popolo si riuniva in grandi tavolate, abbuffandosi tra balli, grida e oscenità. I Saturnali, che culminavano bruciando, il martedì grasso, un fantoccio di paglia che simboleggiava una sorta di capro espiatorio che purificava la comunità, rimasero le feste popolari più diffuse anche dopo l’avvento del Cristianesimo, nel quale molti riti pagani continuarono comunque a sopravvivere.
Le maschere e i coriandoli
Al divertimento sfrenato e ai rituali pagani della fecondità, è legato anche l’uso delle maschere: simboli della potenza della natura, rappresentavano le anime dei defunti che, evocati dai riti propiziatori, salivano dagli Inferi per auspicare un buon raccolto.
Nel Medioevo, mascherarsi durante il Carnevale, era un modo, soprattutto per i più poveri, di fingersi ricchi e potenti grazie a travestimenti e scambi di ruolo, mentre i signori facevano baldoria nei palazzi.
In Italia, i festeggiamenti dedicati al Carnevale, raggiunsero il massimo splendore durante il Medioevo e il Rinascimento a Roma, Firenze e Venezia dove, ancora oggi, ha luogo uno dei Carnevali più famosi del mondo. Nello stesso periodo si cominciano ad utilizzare anche i semi di coriandolo che, glassati con lo zucchero, divennero i dolci tipici di questa festa: da qui la classica tradizione carnevalesca degli allegri dischetti di carta colorata.
I Carnevali più famosi del mondo
Sebbene accomunati dalla stessa origine e dal medesimo significato, i festeggiamenti legati al Carnevale hanno assunto, nel tempo, caratteristiche diverse in base alla diverse zone del mondo. Ogni luogo, infatti, ha il suo modo di festeggiare, oggi, il Carnevale: in Italia, ad esempio, i più famosi sono quello di Venezia, di Viareggio, di Putignano e di Cento. Ma altrettanto conosciuti sono anche il Carnevale di Fano, di Acireale e di Ivrea, mentre nel mondo, il Carnevale per eccellenza e quello di Rio de Janeiro.