Dopo le proteste degli universitari (e fuori sede) per il caro affitti nelle maggiori città italiane, che ha portato anche una polemica tra il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditare, e il centrosinistra, con Elly Schlein in testa, e pure tra il ministro e la sua omologa dell’Università, Anna Maria Bernini, ci si è chiesti quali sono effettivamente i prezzi di una stanza nelle principali città.
Con la protesta degli studenti universitari che si sta allargando a tutti i comuni, non solo quelli amministrati dal Pd, infatti, l’attenzione è su tutto lo Stivale, anche se con le dovute differenze. Per esempio, a Milano una camera singola ha un costo pari a oltre 600 euro al mese, a Roma il canone di affitto scende a 450 euro.
Si tratta di alcune cifre che segnalano come il problema degli affitti sia un’emergenza da affrontare e richieda l’intervento delle Regioni e degli Atenei universitari. Su charge.org è stata promossa una petizione che richiede il tempestivo intervento dell’esecutivo per venire incontro alle esigenze degli universitari e delle famiglie.
Sul podio delle città più care in assoluto c’è il capoluogo lombardo con 628 euro al mese, e per affittare una stanza di pochissimi metri quadrati. E non è un caso, secondo quanto hanno rivelato da Immobiliare.it Insights, un sito specializzato nelle analisi di mercato del portale per cercare e vendere casa, ha messo in evidenza che l’Italia Centro-Settentrionale è l’area più onerosa in assoluto.
Tra le città del Sud, per esempio, Napoli è l’unica metropoli che risulta essere nella Top 10, ed è anche il fanalino di coda della classifica, con un canone di locazione pari a 380 euro mensili per una singola stanza, sempre piccola. Andando più avanti, c’è Firenze, con 430 euro al mese, poi Venezia, Modena e Verona, con una media di 400 euro al mese. Rispetto al periodo precedente, il periodo di “bassa stagione” fa registrare un aumento dei canoni di locazione. A oggi, gli aiuti economici e di sostegno agli studenti e alle famiglie sono del tutto insufficienti e insoddisfacenti.
Anche i dati dell’Agenzia delle Entrate confermano che i contratti di locazione sono cresciuti nel tempo. Secondo il Report Immobiliare la variazione del canone di affitto è aumentata dal 23% al 35% tra l’anno 2020 e l’anno 2022.
Su charge.org è possibile sottoscrivere una petizione che richieda l’intervento dell’Esecutivo per venire incontro alle esigenze delle famiglie e degli studenti fuori sede. Il Governo dovrebbe intervenire per calmierare gli esosi canoni di locazione degli immobili dati in affitto agli universitari. Al momento sono state raggiunte circa 25.000 firme.
L’Esecutivo dovrebbe intervenire immediatamente sul canone di locazione, utilizzando determinati parametri, tra cui la metratura della stanza condivisa, degli spazi comuni e la città universitaria.
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