Sul caro benzina Assoutenti ha lanciato l’allarme: si stima 417 euro in più all’anno. Nelle ultime settimane gli aumenti registrati potrebbero portare il conto a quasi 11 miliardi di euro.
Si tratta di una stima ottenuta da Assoutenti, che ha fatto una simulazione per comprendere l’impatto e gli effetti diretti ed indiretti del caro carburanti sulla collettività. Rispetto ai prezzi medi nazionali praticati sulla rete, la benzina costa oltre 13 centesimi al litro, ovvero oltre 6 euro a pieno. Anche il gasolio ha subito rincari di oltre 17 centesimi al litro, ovvero quasi 9 euro a pieno.
Nell’ipotesi di due pieni e mezzo al mese a mezzo, l’aggravio della spesa con gli attuali listini dei prezzi raggiunge gli oltre 230 euro all’anno a nucleo familiare. Tenendo conto dell’effetto del caro benzina sul trend inflazionistico pari allo 0,6%, le conseguenze sulle famiglie italiane sarebbero di oltre 4,75 miliardi di euro all’anno. Il presidente di Assoutenti Truzzi lancia il monito al governo, chiedendo un intervento immediato per fronteggiare il caro benzina.
Secondo le stime di Assoutenti il caro benzina avrà una mazzata di quasi 420 euro in più all’anno per famiglia. Nonostante il monito delle associazioni e delle opposizioni, Palazzo Chigi tira dritto rispondendo che ci sono altre priorità, tra cui il taglio del cuneo fiscale. Il taglio delle accise della benzina avrebbe un costo pari ad un miliardo di euro al mese, ovvero 12 miliardi di euri all’anno. È quanto ha ribadito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Piuttosto queste risorse finanziarie sono state utilizzate dall’esecutivo per decurtare due volte il cuneo fiscale. Il governo considera una priorità proseguire con il taglio del cuneo contributivo. Anche il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida è intervenuto sottolineando che il taglio del costo della benzina non favorisce di certo i più poveri, ma coloro che sono proprietari delle vetture più potenti.
In un paese come l’Italia in cui quasi il 90% delle merci viene trasportato su gomma per giungere ai supermercati ed ai negozi, i rincari alla pompa hanno effetti diretti sui prezzi dei beni di prima necessità. In un momento in cui il trend inflazionistico rallenta, il caro benzina rischia di riaccendere le fiammate sui prezzi. Non è della stessa opinione la Federazione europea operatori della logistica integrata, che sottolinea come l’esecutivo non voglia
“toccare le accise perché indirettamente sono un modo di fare cassa sulle spalle degli italiani”.
Le fiammate che si stanno registrando nelle ultime settimane stanno giovando alle casse dell’amministrazione tributaria. Secondo le stime di Assoutenti il gettito sui carburanti è di circa 2,3 miliardi di euro. Le associazioni dei consumatori lanciano il monito e chiedono al governo di intervenire tagliando le accuse sulla benzina.
Ad impattare sull’incremento del prezzo della benzina è la decisione dell’Opec di tagliare la produzione di greggio. Si tratta di una mossa strategica decisa per supportare le quotazioni del greggio in un momento storico in cui il Vecchio Continente ha avviato le politiche di decarbonizzazione.
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