Il caro benzina continua a farsi sentire per i cittadini italiani, ma il Governo sta pensando a un nuovo piano per attuare sconti nei prossimi mesi. Ecco quello che c’è da sapere.
Le conseguenze della guerra in Ucraina continuano a farsi sentire, soprattutto per quanto riguarda il caro benzina che ha colpito il settore da mesi ormai.
Gli italiani da mesi stanno affrontando i prezzi molto alti della benzina e del diesel, aumentati subito dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Ma ora, il Governo Draghi pensa ad altre soluzioni per venire incontro alle tasche dei cittadini. Ecco quali.
Negli ultimi giorni, ancora una volta sono aumentati i prezzi del carburante: chi si è recato dai benzinai in tutta Italia, infatti, ha notato un netto aumento dei prezzi rispetto ai mesi passati, con cifre che sono al di sopra dei 2 euro a litro.
Il caro benzina è un problema che sta attanagliando tutta la popolazione, soprattutto da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, dopo la quale i costi sono schizzati alle stelle.
Così, il Governo di Mario Draghi si è messo all’opera per far sì che si possano attuare nuovi tagli alle accise della benzina, agevolando la situazione. In queste ultime ore, le indiscrezioni parlano di almeno 35 centesimi di sconto, una cifra che cambierebbe nettamente il prezzo attuale.
Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a un’interrogazione alla Camera, ha dichiarato in merito al caro carburanti: “Voglio assicurare che già nella sede dell’odierno Consiglio dei ministri la tematica del caro prezzi verrà discussa, sia al fine di vagliare l’opportunità di prorogare le disposizioni in scadenza, sia per verificare la fattibilità di interventi per mitigare l’acuirsi di una situazione di estrema gravità per imprese e famiglie”.
Quindi, l’ipotesi è quella di estendere il taglio delle accise fino al prossimo settembre, per permettere agli italiani di passare un’estate “tranquilla”, soprattutto perché è questa la stagione in cui i cittadini si spostano di più. Per estendere gli sconti, sono necessari al Governo dai 5 ai 7 miliardi di euro.
Intanto, i gestori degli impianti di benzina sono pronti alla rivolta, in assenza di rimborsi per gli anticipi effettuati per il sostegno al taglio delle accise. Lo afferma la Faib Confesercenti che dice: “Il governo non scarichi sui gestori il caro benzina e riconvochi subito il tavolo di filiera”.
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