Il 2023 non è iniziato nei migliori dei modi, infatti, la benzina tra poco aumenterà e costerà il triplo. Tra poco cambierà tutto, benzina e diesel arriveranno vicino ai 2 euro a litro. Proprio per questo, è arrivato il momento di sbrigarti e fare il pieno, fallo ora prima dell’aumento dei prezzi.
Martino Landi, ex presidente della Faib, ovvero della Federazione autonoma italiana benzinai, ha avvertito i consumatori e ha detto che anche se il prezzo del petrolio è basso, le imposte ci sono e pesano pure. Purtroppo questo 2023, non sta iniziando nei migliori dei modi. L’aumento del prezzo della benzina è sempre più tragico, proprio per questo, moltissimi conducenti stanno facendo il pieno: scopriamo di più.
Caro benzina, tra poco cambierà tutto: tutti i dettagli
Purtroppo, nel 2023 i consumatori dovranno accettare dei prezzi da capogiro, infatti, in questo nuovo anno, sono stati aggiunti i 25 centesimi delle accise nel prezzo del litro di benzina. Si tratta di una tassa applicata dallo Stato insieme all’Iva della materia prima. Proprio per questo a breve vedremo dei prezzi assurdi al distributore, sfioreremo i 2 euro al litro.
Non ci voleva proprio questa terribile stangata. Eppure, a marzo 2022, dopo gli aumenti sui costi dell’energia per via del conflitto tra Ucraina e Russia, Il Governo Draghi aveva eliminato questi 25 centesimi al litro sulle accise del prezzo di commercio del carburante.
Ma nel 2021 lo sconto di 25 centesimi sulle imposte non ci sarà più e la clientela sarà costretta a pagare dei prezzi esagerati, perché dovremo calcolare anche l’Iva al 22 per cento, quindi, pagheremo ben 30,2 centesimi in più al litro. Se dobbiamo fare dei calcoli, 50 litri di benzina lo pagherete non 10 euro, ma 15 euro in più. Ma scopriamo il pensiero di Martino Landi ex presidente della Federazione autonoma italiana benzinai.
Le parole dell’ex presidente della FAIB
Le parole di Martino Lande sono state molto dure. Il suo discorso è rivolto soprattutto allo Stato Italiano che non si occupa di eliminare le vecchie accise, infatti, ha detto:
“Il problema è che tutti i Governi attingono a questa risorsa, che vale 40 miliardi di introito l’anno.”
Intorno alla materia prima c’è sempre stata moltissima speculazione, ha rivelato Martino. Inoltre è triste pensare che il nostro Governo attuale aveva preso l’incarico di eliminare diverse accise, come quelle della guerra di Abissinia, quelle del Belice o anche dell’alluvione di Firenze. Ma non c’è stato niente da fare:
“Ma pagare cento euro per un pieno, come avviene oggi, è davvero troppo per la famiglia.”
Questo problema non riguarda solo i cittadini, ma anche i benzinai. Perché avranno dei ricavi minori, ma “una maggiore esposizione finanziaria”. E’ una situazione veramente tragica per tutti che sta scatenando una grande preoccupazione.