Meno critica ma comunque preoccupante la situazione in Puglia, dove si va dal 14 al 24% dei residenti. I numeri parlano di 223mila ai 383mila unità; seguono Sardegna e Marche, rispettivamente con 102mila e 174mila e 90mila e 154mila. Non fanno parte delle fasce medio-basso rischio del centro nord neanche l’Abruzzo e l’Umbria.
Si va dal 6 al 10% in Lombardia, in Emilia Romagna, in Veneto e in Trentino, così come in Toscana. Tra il 10 e il 14% invece il Piemonte, la Liguria, il Lazio e la Valle D’Aosta.
Una mossa da parte delle famiglie italiane, che stanno provando a reggere botta contro l’aumento spaventoso dei prezzi; sia dell’energia ma anche del carburante oltre al gas.
I lavoratori autonomi sono quelli più in difficoltà, come già ampiamente emerso negli scorsi giorni, e quelli che avranno bisogno di più aiuti. Chi lavora da solo, come gli artigiani, o i piccoli esercizi commerciali, rischiano veramente di finire sul lastrico. Ma anche le partite Iva si stanno doppiamente spremendo per il rincaro dei prezzi di gas e luce.