Lavorare in smart working può incidere sulla bolletta dell’energia elettrica?
Ecco cosa ha scoperto Altroconsumo in base ad un’analisi fatta tenendo presente il costo dell’energia di oggi e facendo riferimento ai consumi di coloro che lavorano da remoto a differenza di quelli che si recano tutte le mattine in ufficio.
Evitare di recarsi in ufficio per lavorare direttamente da casa propria, oltre a vedere numerosi vantaggi, porta anche ad alcune spese in più. Sappiamo infatti che chi resta a casa va a consumare più energia elettrica per l’utilizzo di elettrodomestici e per avere la possibilità di lavorare all’interno di ambienti abbastanza riscaldati.
Infatti in base alla ricerca portata avanti da Altroconsumo, sembra che questo tipo di lavoro possa incidere sul costo della corrente elettrica andando a spendere circa €300 in più per quanto riguarda l’energia elettrica, mentre, per il gas, poco meno di €500 in più.
Lo scegliere di lavorare in smart working ha dato la possibilità, come si credeva inizialmente, di utilizzare uno strumento perfetto per sconfiggere il caro bollette e quindi cercare di evitare il più possibile l’alzamento dei costi.
Un esempio è dato dal Comune di Milano il quale sembra essere pronto a spostare i suoi dipendenti al lavoro da casa ogni venerdì.
A causa dei continui aumenti purtroppo a pagarne le pene sono anche coloro che lavorano da remoto.
Altroconsumo quindi ha voluto stilare un rapporto in cui si viene a conoscenza del fatto che chi lavora da casa vedrà un aumento per quanto riguarda l’energia elettrica che va da 298 a 323 euro.
Una cifra che sale ancora se si vanno ad aggiungere i costi del gas, una spesa aumentata di 476 euro.
Attraverso questa indagine, Altroconsumo ha voluto delineare diversi versi scenari così da capire perfettamente in che modo andranno ad aumentare i costi di energia elettrica per coloro che hanno scelto di lavorare da remoto.
Per farlo ha portato avanti diverse simulazioni in cui nella prima è andata ad analizzare una casa in cui vivono solo due persone mentre, nella seconda ipotesi, si è andato ad analizzare una realtà in cui sono presenti due adulti e un bambino.
Per quanto riguarda la prima tipologia di famiglia presa sotto esame, ipotizzando che questa viva all’interno di una casa in cui il contatore ha una potenza di 3 chilowatt e vi è un riscaldamento autonomo, il consumo annuale è di 1900 kW.
Una famiglia che invece vive in casa con un figlio andrà a consumare 2700 kW all’anno.
Si tratta di numeri che però non fanno riferimento a coloro che lavorano in smart working in quanto, sia nel primo che nel secondo caso, tali numeri saranno ancora più alti.
Coloro che restano a casa l’intera giornata, soprattutto in inverno, sicuramente andranno a consumare molto di più anche perché terranno la luce accesa per molte più ore.
Infatti la stima è che colui che lavora in smart working andrà a consumare 28 kilowatt in più se è paragonato ad un lavoratore che si reca in ufficio.
Inoltre, in questi casi, chi lavora da casa mangerà all’interno della propria abitazione e quindi consumerà molto di più per quanto riguarda anche l’utilizzo di elettrodomestici come lavastoviglie e, nella stagione estiva, del condizionatore.
Soltanto per quest’ultimo accessorio, il consumo è di 180 kW in più all’anno all’interno della bolletta di energia elettrica.
E’ importante poi sottolineare anche tutti quei consumi legati a tutti gli altri strumenti di lavoro tra cui i computer e monitor, degli elementi che faranno aumentare di più la bolletta di 130 kilowatt all’anno a persona.
All’interno di questo calcolo sono stati aggiunti anche quei consumi che non si riescono a identificare facilmente i quali, in base a ciò che afferma Altroconsumo, provoca un momento di 95 kW in un’abitazione in cui vivono due persone, mentre il consumo è di 135 kilowatt in una casa in cui sono presenti tre componenti.
Facendo riferimento soltanto all’energia elettrica, in un’abitazione in cui vivono due persone, le bollette aumenteranno da 1900 KW a 2333 kW vedendo quindi un aumento pari al 26%.
In base a come spiega Altroconsumo è come se si andasse ad aggiungere altri tre mesi al conteggio della bolletta annuale.
Dei numeri che sono abbastanza chiari in quanto, basandosi poi sui costi attuali di mercato di energia elettrica, si parla di 298 euro in più.
L’aumento della spesa arriva a 323 euro a famiglia nel momento in cui il nucleo familiare è composto da tre persone. Il rialzo dei consumi provocati dallo smart working in questa situazione sarà di 473 kW provocando quindi un costo annuale di 2.049€ piuttosto che di 1.726€.
Oltre ai consumi di energia elettrica, Altroconsumo ha voluto analizzare anche i costi del gas. Anche in questo caso, coloro che lavorano da smart working, vedranno un notevole aumento.
Facendo presente che il luogo in cui si vive e si lavora deve avere una temperatura che si aggira intorno ai 20 gradi, l’indagine ha stimato che si andrà a consumare 1400 metri cubi di gas annuali a cui dovranno poi essere aggiunti altri 365 metri cubi.
Un aumento che prevede il consumo di 476 euro in più ogni anno.
Altroconsumo però non ha soltanto parlato dei consumi in più per coloro che lavorano in smart working ma anche di alcuni vantaggi di cui possono godere coloro che portano avanti le proprie occupazioni da casa.
Infatti, le persone che la mattina non si alzano per andare in ufficio hanno di sicuro il vantaggio di risparmiare su determinate spese tra cui il costo del carburante e degli abbonamenti ai mezzi pubblici.
Insomma, come accade per ogni cosa, ogni situazione ha due facce della medaglia in cui ci sono i pro e i contro.
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