Durante il pomeriggio di martedì 17 gennaio si è tenuto una riunione presso il Mimit per dare la possibilità alle sigle associative di confrontarsi sul caro carburante.
Una riunione a cui ha preso parte anche il ministro Urso. Per il momento lo sciopero convocato per il 25 e il 26 gennaio resta bloccato anche se ancora non è stato del tutto ritirato. Inoltre si sta lavorando anche ad un nuovo incontro che potrà avere luogo a seguito della conferenza stampa di giovedì.
Da poche ore è terminato il “tavolo tecnico carburanti “che si è tenuto presso il Ministero delle imprese del made in Italy.
Una riunione che è iniziato intorno alle 15:00 del 17 gennaio e che ha visto come protagonista le tre sigle associative del settore del governo.
A questo incontro ha preso parte anche il ministro Adolfo Urso. Lo scopo è stato quello di analizzare la situazione dell’intero filiera.
A seguito del vertice, continua ad essere sospesa la minaccia dello sciopero dei benzinai i quali hanno programmato l’agitazione per il 25 e il 26 gennaio.
In base a ciò che è emerso, molto probabilmente tra non molto gli italiani potranno utilizzare un’app per scegliere i benzinai.
Ipotesi pare che al momento è sul tavolo insieme all’aggiunta di un meccanismo che utilizza il QR Code così da andare oltre l’obbligo disposizione del prezzo medio regionale all’interno delle stazioni di servizio.
L’applicazione potrebbe dare quindi la possibilità all’automobilista di scegliere molto più velocemente la stazione di servizio, evitando così di avvicinarsi ai cartelloni per verificare il prezzo del carburante.
Inoltre, l’utilizzo del QR code, potrebbe dar modo gli automobilisti di avere dalla propria parte una banca dati attraverso la quale monitorare tutti i costi.
Nel corso dell’incontro si è fatto riferimento anche ad alcuni distinguo tra le posizioni di Faib, Fegica e Figisc/Anisa.
Nnel frattempo si sta lavorando ad un nuovo incontro che molto probabilmente si organizzerà a seguito della conferenza stampa che si terrà giovedì.
A seguito del tavolo tecnico, Giuseppe Sperduto, il presidente della Faib, ha affermato “Il tavolo è stato sufficientemente esaustivo rispetto alle nostre richieste, prima del 19 gennaio avremo della nuova documentazione rispetto alle richieste che abbiamo formulato oggi. Lo sciopero resta congelato ma comunque convocato. C’è una posizione articolata rispetto alle tre sigle di categoria. L’impegno da parte della politica e del governo è fondamentale e importante”.
Di opinione diversa è invece Roberto Di Vincenzo, il presidente di Fegica il quale afferma “Non c’è stato nessun impegno concreto, i verbi restano al futuro, vedremo se da qui a giovedì ci saranno dei possibili passi avanti. L’incontro è stato piuttosto deludente visto che appena ieri sera è stato incardinato in Parlamento un Dl sui cui c’è tutta la nostra contrarietà. Non c’è niente che ci possa far dire che lo sciopero è stato revocato”.
Ha voluto dire la sua anche la Figist, la quale ha aggiunto che aspettano un atteggiamento molto più concreto durante il prossimo incontro.
All’interno di una nota congiunta, di Fegica e Figisc/Anisa, è possibile leggere che, per il momento lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio è ancora confermato: “Per fare emergere serietà e competenza richiesta c’è tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti”.
Nelle note è possibile leggere che attualmente il governo ancora non si è voluto assumere la responsabilità nel prendere degli impegni alquanto concreti che potrebbero incidere sui costi del carburante “immaginando evidentemente di poter continuare a ingannare gli automobilisti gettando la croce addosso ai benzinai”.
A questa riunione ha preso parte anche il Ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso il quale ha affermato che esiste ancora del margine per migliorare anche se non è a conoscenza di tutti i decreti che in Parlamento non sono stati migliorati.
Ciò che rende ancora di più complicata la situazione è l’indagine dell’antitrust che, su determinate compagnie petrolifere, pare non avere vigilato alla perfezione sui prezzi applicati alla pompa.
Per il momento, i pezzi di carburanti continuano ad essere alquanto mossi anche se sui mercati internazionali il costo del petrolio è in discesa.
Fegica, Figisc Confcommercio e Faib Confesercenti sono rimasti abbastanza deluse dal decreto legge che è stato pubblicato durante la serata di sabato all’interno della Gazzetta Ufficiale.
Ed è per questo motivo che le tre associazioni avevano avvertito che se le cose non cambiano, sono obbligate a dare uno scossone attraverso lo sciopero indetto il 25 e il 26 gennaio.
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