Il caro energia di questi mesi sta per mettere a rischio la filiera agroalimentare Made in Italy, una perdita stimata di miliardi di euro. Non c’è tempo da perdere, lo annuncia Coldiretti.
Un problema che ormai è serio quello del caro energia, che sta avendo conseguenze su diversi settori dell’economia italiana, tra cui la filiera agroalimentare che è a grande rischio.
I costi di produzione, infatti, continuano a diventare sempre più alti contemporaneamente ai costi dell’energia. Un punto critico, da cui si potrebbe rischiare di non uscire. Ecco l’allarme dato da Coldiretti.
Coldiretti ha lanciato un allarme ben preciso che riguarda la filiera agroalimentare in Italia: il caro energia, problema ormai evidente nel nostro Paese, sta avendo brutto riscontro anche sul settore alimentare.
Infatti, il caro energia si riflette inevitabilmente sui prezzi poi pagati dal consumatore finale, che acquista beni alimentari. Tutto questo perché i costi per le aziende agricole stanno aumentando, soprattutto sui fertilizzanti che sono a base di azoto, che è ottenuto dal gas.
Secondo Coldiretti, la situazione è in emergenza e nelle campagne italiane sono stati registrati aumenti che vanno dal +170% di fertilizzanti a +129% per il gasolio utilizzato.
Ovviamente, pesano sui rincari dei prezzi anche le diverse sanzioni accorse con la guerra in territorio ucraino, cosa che ha favorito le speculazioni, soprattutto perché l’Ucraina era uno dei Paesi da cui l’Italia importava più fertilizzanti all’anno.
Un problema enorme, che non coinvolge solo l’industria produttiva ma anche tutta la filiera, fino ad arrivare ai ristoranti, i punti vendita al dettaglio che ovviamente si ritroveranno ad aumentare i prezzi per rientrare nei costi sostenuti.
Secondo Coldiretti il governo non può attendere troppo per cercare di risolvere questo problema, visto che la situazione è eccessivamente critica e si rischia, secondo le stime un vero e proprio crack alimentare.
La preoccupazione è anche per i posti di lavoro che sono a rischio: sono ben 4 milioni i lavoratori della filiera alimentare Made in Italy, tra agricoltura, produzione, ristorazione e punti vendita.
Inoltre, a tutto questo si aggiunge anche il rischio per il cibo Made in Italy, che viene esportato in tutte le nazioni del mondo e nei decenni ha acquisito un certo prestigio e valore.
Per andare incontro alla situazione grave, Coldiretti ha presentato un piano alle forze politiche, per cercare di garantire la sopravvivenza delle imprese agricole italiane, “per provare a ridurre la dipendenza alimentare all’estero”.
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